Missioni Consolata - Ottobre 2020

72 amico ottobre 2020 mc Va anche notato che la sua azione di mangiarlo è intima- mente legata all’annuncio. Una volta ricevuto il messaggio, di- gerito e interiorizzato, sente l’ur- genza di annunciarlo. La stessa idea si ritrova nel pro- feta Geremia: «Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore» (15,18). La dolcezza che il profeta sente nel mangiare il rotolo, non pro- viene dal suo contenuto, ma dal- l’esperienza stessa della parola divina. Nel Salmo 19,11 si legge che la parola di Dio «è più dolce all’alleanza. Il comando del Signore è perentorio: «Apri la bocca e mangia ciò che ti dò», non un cibo ordinario, ma un rotolo, per sua natura non com- mestibile. MANGIARE LA PAROLA Va notato che quanto è offerto a Ezechiele, viene da Dio, è un cibo divino. Il rotolo è scritto da una parte e dall’altra, a indicare che contiene un messaggio completo e definitivo. Di conse- guenza il profeta non ha l’auto- rità né di cambiarne il contenuto né di aggiungervi commenti. Egli deve mangiarlo senza curarsi di cosa contiene (in questo caso «lamenti, pianti e guai»). Obbe- dendo, il profeta diventa l’araldo del messaggio. Non ci è dato di sapere cosa il profeta abbia visto nella visione, ma si può affermare che la sua esperienza è reale, tanto che in seguito, per molti anni, procla- merà un messaggio di condanna per il popolo dal cuore indurito. Il fatto di nutrirsi del rotolo aiuta il profeta a evitare la ribellione. D opo le figure del Batti- sta e di Isaia, parliamo di un altro profeta: Eze- chiele. Nella sua mis- sione ci è offerto un altro straor- dinario modello missionario. Ezechiele, come tutti i profeti, è chiamato a essere il portavoce degli oracoli divini: «“Figlio del- l’uomo, ascolta ciò che ti dico e non essere ribelle come questa genìa di ribelli: apri la bocca e mangia ciò che io ti do”. Io guar- dai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto da una parte e dall’altra e conte- neva lamenti, pianti e guai. Mi disse: “Figlio dell’uomo, man- gia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele”. [...]. Io lo man- giai: fu per la mia bocca dolce come il miele» (2,8-3,3). Ezechiele è ammonito ad ascol- tare quanto dice YHWH. Dopo aver avuto la visione del trono dell’Altissimo, raccontata nel ca- pitolo primo, ora deve ascoltare per non fare come Israele che non ascolta e non obbedisce © Archivio MC / Padre Piero Demaria durante una lectio divina a Casa Milaico (Treviso), talia Bibbia on the road DI ANTONIO MAGNANTE Mangiare la Parola C ome Ezechiele, non siamo chiamati a ven- dere la nostra cono- scenza intellettuale di Dio, ma a comunicare come la sua parola ci ha trasformati in nuove creature. Ecco la terza puntata su CHI È IL MISSIONARIO.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=