Missioni Consolata - Ottobre 2020
E la chiamano economia 62 ottobre 2020 MC deva un’integrazione fino al 75% della retribuzione. A finan- ziarla sarebbero state le im- prese con un contributo pari al 5% delle retribuzioni lorde corri- sposte agli operai. Lo stato sa- rebbe intervenuto con un contri- buto di pari importo a quello versato dai datori di lavoro. Il fondo sarebbe stato istituito presso l’Inps e si sarebbe chia- mato «Cassa per l'integrazione dei guadagni degli operai del- l'industria». Inoltre era previsto che il pagamento dell’integra- zione fosse effettuato dal da- tore di lavoro che in seguito sa- rebbe stato rimborsato dall’Inps tramite conguaglio fra presta- zioni corrisposte e contributi complessivi dovuti. Nel corso degli anni, la legge è tornata varie volte sull’argo- mento, ma sostanzialmente l’impostazione è rimasta la stessa. Di diverso oggi c’è che i settori coperti non sono solo quelli dell’industria, ma anche dell’edilizia e delle attività estrattive. Inoltre, è stata estesa anche agli impiegati. Quanto al- l’ammontare, copre fino all’80% del salario ed è fruibile per un massimo di 13 settimane conti- nuative e in ogni caso non più di 52 settimane nello stesso biennio. Il tutto è finanziato con contributi delle aziende che, a seconda del settore, versano dall’1,7 al 4,7% delle retribuzioni lorde. Lo stato interviene con una sua parte. CHI DENTRO, CHI FUORI Uno dei limiti più seri della cassa integrazione, imbastita in epoca fascista e tramandata ai nostri giorni, è che copre una platea di lavoratori piuttosto ri- stretta: circa 4 milioni di sala- riati su un totale di 17 milioni . Ad esempio, esclude tutti gli ad- detti ai servizi e al commercio che oggi rappresentano la parte più ampia degli occupati. La cosa più saggia per porre fine a questa anomalia sarebbe la creazione di una nuova cassa integrazione estesa a tutti i lavo- ratori. Ma invece di imboccare la strada della riforma, si è prefe- rito procedere per aggiunte, e NASCITA DELLA CASSA La prima pietra della cassa inte- grazione venne posta in epoca fascista e non per iniziativa del legislatore, ma delle corpora- zioni sindacali. Del resto al tempo del fascismo potevano esistere solo i sindacati am- messi dal regime e a conferma di come essi operassero in nome e per conto del governo, era stato stabilito che i contratti stipulati con le controparti pa- dronali avessero valore erga omnes , ossia nei confronti di tutti, come se fossero leggi. Nel 1940 l’Italia entrò in guerra e molti stabilimenti industriali si trovarono in grave difficoltà a causa del crollo del mercato e della scarsa reperibilità delle materie prime. Molti di loro fun- zionavano a singhiozzo ridu- cendo drasticamente gli orari e quindi le paghe dei lavoratori. Per porvi rimedio, nel 1941 venne inserita una nuova tutela previdenziale nei contratti di la- voro dell’industria: la cassa inte- grazione guadagni finalizzata a compensare la paga dei lavora- tori occupati nelle aziende inca- paci di lavorare a pieno regime. E anche se lo scopo principale del nuovo istituto era quello di attenuare gli effetti negativi de- gli eventi bellici sui lavoratori, l’associazione degli industriali aveva accettato di buon grado la proposta per evitare l’esodo delle maestranze dalle industrie civili in crisi, verso quelle belli- che ben più prospere. Con la caduta del fascismo, crollò an- che l’impalcatura corporativa e, assieme a essa, i contratti di la- voro aventi valore di legge. Per- ciò nell’immediato dopoguerra vennero emanati vari provvedi- menti legislativi tesi a non di- sperdere le più importanti tutele dei lavoratori incluse nei con- tratti di lavoro. Fra esse, anche la Cassa integrazione guadagni che venne recepita dalla legisla- zione con un decreto luogote- nenziale del 9 novembre 1945. QUANTO DURA Inizialmente la tutela era accor- data solo agli operai dipendenti da imprese industriali e preve- favore di famiglie ed imprese. Fra essi, 20 miliardi per poten- ziare il sistema della cassa inte- grazione. Con tale termine si in- tende l’insieme dei fondi attra- verso i quali l’Inps, l’Istituto na- zionale della previdenza so- ciale, garantisce la copertura salariale a tutti quei lavoratori occupati in imprese che navi- gano in cattive acque. Glossario C ASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA C IGO - Sostegno salariale a fa- vore di lavoratori a cui è stata sospesa o ridotta l’attività lavorativa per criticità aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all'impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali e per situazioni tempora- nee di mercato. C ASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA (C IGS ) - Sostegno salariale a fa- vore di lavoratori a cui è stata sospesa o ridotta l’attività lavorativa per criticità aziendali dovute a difficoltà produttiva o per consentire alle stesse di sostenere processi di riorganizzazione o qua- lora abbiano stipulato contratti di solidarietà. C ASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA - Intervento di in- tegrazione salariale a so- stegno di imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari perché esclusi all’origine da questa tutela o perché hanno già esaurito il pe- riodo di fruizione delle tutele ordinarie.
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