Missioni Consolata - Ottobre 2020

* ITALIA MONGOLIA Dall’omelia del cardinal Tagle SUSSURRA GESÙ M iei cari fratelli e sorelle in Cristo, ringra- ziamo il Signore per averci riunito, come una comunità di fede, in occasione di questa consacrazione episcopale. Chiamando monsignor Giorgio Marengo da Torino e dai mis- sionari della Consolata a diventare vescovo in Mongolia e nella Chiesa Universale, Dio ha mani- festato il Suo amore fedele verso il Suo popolo in tutte le parti del mondo. Noi ringraziamo mons. Giorgio per aver risposto a quella chiamata e per essere qui oggi! Avevo paura che sarebbe scap- pato! Chi non tremerebbe e non si tirerebbe indie- tro di fronte al peso del ministero episcopale? Che cosa si aspetta il Popolo di Dio da un vescovo? Permettetemi di condividere con voi alcuni degli insegnamenti del Concilio Vaticano II sul ministero e sulla vita di un vescovo. [...] In Christus Dominus , il concilio esorta i vescovi ad insegnare il valore della persona umana e della famiglia (CD 12), a preoccuparsi dell’insegnamento del catechismo (14), a promuovere la santità del clero, dei religiosi e dei laici (15), ad incoraggiare varie forme di apostolato e a mostrare un partico- lare interessamento per gli emigranti, gli esuli, i profughi (18). Q uesti sono solo alcuni dei molti nobili mini- steri del vescovo. Sono sicuro che avete vi- sto vescovi svolgere il proprio ministero fe- delmente, instancabilmente, e in maniera perfino eroica. È una benedizione averli visti portare avanti così i compiti loro assegnati. Ma c’è qual- cosa che non vediamo? Cosa succede nel cuore di un vescovo? Come si forma il cuore di un ve- scovo? Molte volte, nel corso del suo ministero, un vescovo si chiede «Come posso fare ciò che ci si aspetta da me? Come posso ve- ramente onorare il ministero episco- pale?». La risposta è semplice: come es- seri umani, non possiamo farlo. Ecco per- ché abbiamo bisogno di un sacramento, perché è solo attraverso la grazia e la presenza di Dio che un povero pecca- tore può rispondere ad una chiamata che oltrepassa le sue capacità umane. [...] Dopo la Risurrezione, Gesù incontra un Pietro più umile, non affannato a dare prova di sé, ma capace di amare e servire Gesù e il gregge di Gesù. Un vescovo non deve dare prova di sé, perché non ha comunque nulla di cui dare prova. Come Pietro, un vescovo può solo vantarsi dell’amore compassionevole di Gesù, che affida ad un povero peccatore la cura del Suo gregge. [...] Come Paolo, un vescovo non dovrebbe formare i fedeli a sua immagine e somi- glianza, ma sull’immagine di Cristo. Come Pietro, un vescovo non diventa il padrone del gregge, ma ne è sempre un custode. Esso resta il gregge di Gesù: «Pasci i miei agnelli, pascola le mie pecore». M onsignor Giorgio, il «dramma interiore» che hanno sperimentato Geremìa, Pietro e Paolo sarà il dramma invisibile del tuo episcopato ogni giorno. Il tuo ministero attivo e vi- sibile deve essere accompagnato dalla tua invisi- bilità, che ha origine dall’umile ammissione delle limitazioni e delle debolezze, dalla dipendenza dalla Parola di Dio, dalla sua presenza e dalla sua protezione, dalla cura del gregge di Gesù come custode. La tua gioia è vedere il gregge crescere nella conoscenza, nell’amore e nel servizio a Gesù, il suo vero Pastore. Com’è misterioso il nostro ministero: la sua visibi- lità è alimentata dalla nostra invisibilità. Quest’arte delicata è un dono di Dio, ma tu puoi alimentarla se guarderai sempre a Gesù, così da irradiare la Sua luce, come affermato nel tuo motto episco- pale, Respicite ad eum et illuminamini (Guardate a lui e sarete raggianti, Salmo 34,6). Come Maria, nostra Madre della Consolata, tieni Gesù nel tuo cuore, anche quando non sempre Lo comprendi, e lascia che la Sua consolazione dia forza agli altri. Lascia che il tuo cuore, i tuoi occhi, il tuo volto, i tuoi sorrisi, i tuoi canti e i tuoi scritti sussurrino Gesù, la Buona Novella vivente alla gente, ai poveri, ai sofferenti, alla steppa, ai fiumi, alle colline e agli eterni cieli blu della Mongolia! Sussurra Gesù con la fiducia e la convinzione del tuo cuore, nelle tue conversazioni, nei momenti di convivenza e nelle serate silenziose con i tuoi amici in Mongolia. Lo Spirito Santo porterà il tuo umile sussurro anche alle terre e ai cuori a te inaccessibili. Amen. cardinal Luis Antonio Tagle @AfMC / Giorgio Marengo 60 ottobre 2020 MC

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=