Missioni Consolata - Ottobre 2020
lingua della popolazione originaria di San Pedro e la terza è la lingua dei mossì, il gruppo etnico del Burkina Faso più numeroso in Côte d’Ivoire e maggioritario nella chiesa cattolica ivoriana. Ma questo impegno, con il tempo, è diventato troppo pesante perché le comunità sono miste, con persone di lingue e origini diverse e occor- reva leggere le letture e tradurre l’omelia in quat- tro lingue affinché tutti potessero capire. Altri missionari che hanno partecipato attiva- mente allo sviluppo di questo stile di missione a Bardot sono stati padre Pietro Villa, padre Martín Serna e padre Clovis Audet. La parrocchia cattedrale è stata riaffidata alla diocesi nel giugno 2002 e la missione chiusa nel 2003. In mezzo alle piantagioni di palma Un anno e mezzo dopo l’arrivo dei primi missio- nari, padre Flavio Pante ha raggiunto il gruppo per aprire con padre Andrés García la missione di oggi, perché la cattedrale di San Pedro è ancora in costruzione. Un altro frutto è stata la scuola primaria di Watté, un piccolo villaggio dell’interno, difficile da raggiungere durante la stagione delle piogge, e la scuola di Magnéry, altro villaggio. Esse of- frono ognuna, ancora oggi, la scolarizzazione a più di 250 bambini. Una terza opera di consola- zione è stata la maternità Consolata, vicino al terreno della parrocchia cattedrale, che ha mi- gliorato la salute della popolazione di San Pedro e dintorni. Tutte queste realizzazioni della missione di Bar- dot sono ora in gestione alla diocesi, perché la Consolata cerca di essere il lievito della pasta. È stato questo il nuovo stile che abbiamo cercato di incarnare con la nuova apertura nel paese. Al di là delle infrastrutture, i missionari hanno sviluppato tutto un lavoro di formazione di leaders e agenti pastorali. Hanno messo in piedi le comunità ecclesiali di base che si riuniscono ancora oggi ogni mercoledì nei diversi quartieri del territorio parrocchiale. Hanno organizzato i diversi gruppi parrocchiali, come anche l’evange- lizzazione, con delle visite regolari nei villaggi dell’interno nonostante l’impraticabilità delle strade a causa della pioggia. Babele linguistica Una delle prime sfide per i missionari è stata l’apprendimento della lingua locale. Essendo un ambiente urbano, San Pedro era (ed è) un croce- via di culture e lingue. All’inizio, i missionari hanno fatto la scelta di imparare ognuno una lingua. Sono state selezionate il baoulé, il krou e il mooré. La prima essendo la lingua dell’etnia più numerosa in Côte d’Ivoire, la seconda è la ssier 36 ottobre 2020 I missionari hanno cercato un luogo per inserirsi in un ambiente povero urbano, nella semplicità di vita, mezzi e stru ure. “ Abidjan San Pedro Sago Gran Zattry Marandallah Dianra COSTA D’AVORIO LIBERIA SIERRA LEONE GUINEA MALI BURKINA FASO GHANA TOGO BENIN
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=