Missioni Consolata - Ottobre 2020
stema economico. Nel gennaio 1860, Lawrence M. Keitt, un parlamentare della Ca- rolina del Sud, disse alla Ca- mera: «La schiavitù africana è la pietra angolare del tessuto in- dustriale, sociale e politico del Sud; e qualunque guerra contro di essa, è guerra contro la sua stessa esistenza: abbatti l’istitu- zione della schiavitù africana e riduci il Sud allo spopolamento e alla barbarie». In quel discorso c’era del vero. DIVERSITÀ TRA NORD E SUD L’economia del Sud si basava principalmente su grandi fatto- rie (piantagioni) che produce- vano colture commerciali come il cotone e il tabacco. Esse face- soltanto la madre e i bambini o anche soltanto i bambini. Della vendita di membri della fa- miglia parla anche il più famoso romanzo abolizionista dell’e- poca (1852), «La capanna dello zio Tom» ( Uncle Tom’s Cabin ), della scrittrice bianca Harriet Beecher Stowe. Pochi anni prima, nel 1845, era uscita l’autobiografia di Frede- rick Douglass (1818-1895), nato in schiavitù ma poi fuggito. Fre- derick racconta di essere stato separato dalla madre e di non aver conosciuto il padre (che però si sussurrava fosse lo stesso proprietario). SENZA DATA DI NASCITA La «Narrazione della vita di Fre- derick Douglass, uno schiavo americano, scritta da lui stesso» ( Narrative of the life of Frede- rick Douglass, an American slave, Written by himself ) portò il suo autore alla notorietà e al- l’attività politica. «Nacqui - scrive Frederick - a Tuckahol, presso Hillsborough e a dodici miglia circa da Easton, nella contea di Talbot nel Mary- land. Non ho un’idea precisa della mia età perché non ho mai visto un documento ufficiale che la registrasse. L’enorme maggio- ranza degli schiavi sanno, della loro età, quanto ne sanno i ca- valli, e su questo punto tutti i pa- droni di mia conoscenza ci ten- gono a mantenerli nel buio più completo. Non ricordo di aver mai trovato uno schiavo che sa- pesse dire in quale giorno fosse venuto al mondo. Al massimo, parlava vagamente della sta- gione della semina, della sta- gione del raccolto, della sta- gione delle ciliegie, o della pri- mavera, o dell’autunno. Fu que- sta, per me, una causa di disagio sin dall’infanzia. I ragazzi bianchi sapevano dire quanti anni ave- vano: perché mi era negato lo stesso privilegio? Non potevo certo chiederlo al mio padrone. Per lui, qualunque domanda si- mile da parte di uno schiavo era scorretta e impertinente, segno di spirito irrequieto». Frederick Douglass era nato schiavo in Maryland, cioè non in uno stato del Sud. In realtà, però, era qui che la schiavitù si concentrava, rappresentando un pilastro essenziale del si- MC A 19 ottobre 2020 MC © McPherson-&-Oliver " Le famiglie degli schiavi vivevano nel perenne rischio di essere separate dal padrone.
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