Missioni Consolata - Ottobre 2020
meno una settantina di giovani, quasi tutti sotto i trent’anni. Vi- vevano qui da diverso tempo perché ritenevano Trapaing Chhouk un luogo sicuro. E in ef- fetti così era: da tanti anni era- vamo finiti nel dimenticatoio delle autorità, nessuno si so- gnava di mettere piede qui. Poi all’improvviso il problema della droga è diventato una priorità per la polizia e così, suo mal- grado, Trapaing Chhouk ha atti- rato l’attenzione di molti». Una delle polemiche sorte at- torno alle demolizioni che av- vengono a Trapaing Chhouk è che le case abbattute non erano di proprietà di tossicodipendenti e spacciatori, bensì di persone che abitano al di fuori del ghetto. Sono pochi i casi in cui i locatori sono stati segnalati alla polizia per essere stati a cono- scenza di ciò che avveniva den- tro le baracche. Numerosi in- vece i proprietari che hanno chiesto dei risarcimenti alla mu- nicipalità. «Non credo - dice Chea - che sia stato giusto ab- battere case di proprietà di per- sone che non hanno commesso quei crimini. Non erano pre- senti, secondo me non pot e- vano sapere che cosa acc adeva al loro interno. So che hanno esposto le loro rimostranze alla METODI DRASTICI «Senza droga - confida Pol, una donna sulla sessantina, mentre vende cibo fatto in casa sull’u- scio della sua baracca - viviamo più tranquilli. Prima dell’inter- vento della polizia, qui a Tra- paing Chhouk regnava il caos. Schiamazzi, liti e baccano sia di giorno che di notte. Non si riu- sciva a dormire. A parte questo, noi gente per bene non ab- biamo mai avuto problemi con quei drogati, non hanno mai ru- bato a casa nostra o dato parti- colari noie. Piazzavano come vedette dei ragazzini esterni al ghetto, nel caso in cui arrivasse la polizia. La nostra paura più grande era che potessero coin- volgere i nostri figli o che questi potessero essere scambiati per spacciatori dai poliziotti e quindi arrestati». «Tremo - è il turno di Chea, coe- tanea e vicina di casa di Pol - se penso a quando avvengono le demolizioni. Utilizzare qui le ru- spe è impensabile e così fanno tutto a mano con picconi e pale. Un rumore infernale che ti entra nel cervello. Hanno arrestato al- MC A ottobre 2020 15 MC municipalità ma non hanno an- cora ricevuto risposta». «L’intervento della polizia - dice infine Sek - è stato positivo. La polizia antidroga ora controlla tutto, ha eseguito delle indagini nelle case dove si faceva uso di droghe e dove la gente veniva ad acquistarne. Seguivano i clienti, li fermavano, li arresta- vano, li interrogavano e racco- glievano informazioni. Così in breve tempo hanno potuto indi- viduare le case incriminate e demolirle. In generale ci rite- niamo soddisfatti perché qui non circola quasi più droga, i nostri giovani sono più al sicuro e non subiamo più alcun tipo di molestia. Ora possiamo comin- ciare a tirare un bel sospiro di sollievo». Luca Salvatore Pistone* *Sul tema delle droghe l’autore ha già pubblicato: Filippine: la (sporca) guerra della droga, MC marzo 2019; Come il fisico, così lo spirito , MC maggio 2020. Sulle droghe si veda anche Ch iara Giovetti alle pp. 64 67 di questo numero.
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