Missioni Consolata - Luglio 2020
Continua da pag. 7 YOKKOK, COREA DEL SUD La Corea ha affrontato molto bene l’emergenza virus. Un po’ di anni fa, al tempo della Sars, la Corea aveva avuto molti contagi e decessi. Per questo motivo quando è arrivato il Covid-19 era preparata. Test per tutti, special- mente dove c’erano i focolai più importanti. Ogni giorno sui telefonini arri- vano messaggi che ti allertano sulla situazione e ti dicono se nella tua zona ci sono infettati e quali sono le zone, palazzi, ospe- dali, centri da evitare. Così tutto è sotto controllo. Anche noi da prima delle Ce- neri fino alla fine di aprile non ci siamo mossi dai nostri centri. Non c’erano messe pubbliche, catechesi né incontri di alcun tipo. La comunità di Tong du chon faceva la messa in strea- ming per i lavoratori stranieri. Tutto sembrava andare bene, le messe pubbliche erano rico- minciate e già si facevano alcuni incontri, quando c’è stata una nuova ondata di contagi, questa volta non del virus «leggero» di prima, ma di quello più perico- loso che è diffuso in Europa. E molti dei nuovi contagi sono pro- prio nella zona di Yokkok. Perciò è saltata la festa della Consolata che facevamo ogni anno. Molte scuole sono state richiuse e in al- cune parrocchie hanno di nuovo sospeso le messe. Insomma quando tutto sembrava tornare Ho promesso loro che ritornerò presto ad incontrarli e stare con loro con calma e serenità. Oltre al coronavirus anche l’inonda- zione. La comunità cristiana ha ospitato nella chiesetta sei nuclei familiari, trenta persone circa. Gesto stupendo che mi fa com- prendere il buon cuore della mia gente. Martedì 17 marzo il primo mini- stro ha parlato ufficialmente alla Tv annunciando le prime deci- sioni per combattere questa pan- demia, tra cui la chiusura delle scuole, divieto di incontri e as- sembramenti politici e partitici, destinazione al ministero della Salute della somma per la fiacco- lata dell’indipendenza, prepara- zione di alcuni reparti ospedalieri per l’emergenza, ed altro. I casi di coronavirus sono molto pochi, dicono i dati ufficiali. Che il Signore aiuti la nostra gente già provata in tante altre maniere. 29/03/2020 Qui a Tura la vita va avanti nella normalità. Però le piogge abbondanti e torrenziali sembra non vogliano lasciarci. I risultati sono allagamenti dapper- tutto con rovina di ponti e ponti- celli e tante le case ripiegate su se stesse o addirittura portate via dall’acqua 26/04/2020 Oggi, domenica, secondo le direttive dei vescovi per combattere il Covid, niente canti durante le celebrazioni. Questo ci ha impressionati un po’ tutti: la messa senza canti è come il cibo senza sale, almeno qui da noi. La vivacità e la gioia pasquale ne hanno risentito pa- recchio. 03/05/2020 Poca gente alla messa, per fortuna la nostra chie- setta aperta ci permette di man- tenere le distanze aumentando il numero dei blocchi di cemento su cui sedersi. 24/05/2020 Festa di Penteco- ste, due messe, ma senza guanti e pinzette, solo con mascherina a portata di mano e all’aperto. La seconda a 40 km di distanza, circa un’ora. La comunità è Isuli da me visitata in marzo. Solita chiesetta piccola con finestre e porta senza infissi, e quindi arieggiata. Però, dato l’«amico» corona, e due begli alberi, la messa è stata all’aperto con ven- ticello che allontanava il caldo del mezzodì. Più di quaranta adulti ed altrettanti bambini se- duti per terra su un grande te- lone. padre Remo Villa, Tura mission, TZ MC R 81 luglio 2020 MC © AfMC / Remo Villa © AfMC /GianPaolo Lamberto
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