Missioni Consolata - Luglio 2020

del 450 a.C.: «Se si facesse a tutti gli uomini una proposta, invitandoli a sce- gliere le usanze mi- gliori di tutte, dopo aver ben conside- rato, ognuno sce- glierebbe le pro- prie: a tal punto cia- scuno è convinto che le proprie usanze siano di gran lunga le migliori». Video: La conquista del fuoco L’animatore mostra il video «La conquista del fuoco. Fiabe per l’educazione interculturale» (da www.raiscuola.rai.it ). Attraverso questa fiaba del Kenya l’animatore può aiutare i ragazzi a riflettere su quanto il ri- spetto della cultura dell’altro possa far apprezzare ancor più la propria cultura, su quanto sia importante saper mettere in luce gli aspetti negativi e positivi di ogni cultura. Se veramente vo- gliamo incontrare altre persone, altre culture, è necessario deco- struire i pregiudizi. L’animatore conclude racco- gliendo le impressioni di cia- scuno. 2 A PARTE: CHE SIGNIFICA INTERCULTURA? Con il termine intercultura ci si riferisce alla situazione nella quale i gruppi etnici presenti sullo stesso territorio dialogano, scambiano, contaminano le loro lingue, culture e tradizioni le une con le altre arricchendole. «L’in- terculturalità è un movimento di reciprocità e, dunque, un supe- ramento del processo unidire- 1 A PARTE: DI FRONTE ALLA DIVERSITÀ Gioco degli schieramenti Tempo: 30 minuti. Ambiente: uno spazio libero da ostacoli nel quale i partecipanti possano spostarsi. Prima dell’attività, l’animatore prepara una lista di affermazioni pensate sui membri del gruppo e le loro diversità. Per esempio: • Parlo più di una lingua. • Ho un fratello o una sorella. • Mi piace andare in bici. • Sono stato fuori dall’Italia. • Questa settimana ho riso. • Desidero essere felice. • Porto gli occhiali. Svolgimento: 1. I partecipanti si mettono in fila per uno, rivolti verso l’animatore. 2. Gli spazi ai due lati della fila rappresentano le due risposte che i ragazzi potranno dare alle affermazioni pronunciate dall’a- nimatore: chi si sposta a destra (in silenzio) risponde sì, chi si sposta a sinistra risponde no. 3. L’animatore legge un’afferma- zione e chiede ai ragazzi di spo- starsi verso il sì o verso il no. 4. Una volta schierati, l’anima- tore chiede a qualcuno di moti- vare la propria risposta. Non c’è possibilità di dibattito. Se qual- cuno, ascoltando la motivazione di un altro, cambia idea, lo dice, si sposta e motiva il cambio di idea. 5. Tutti tornano al centro in fila e l’animatore riprende con la se- conda affermazione, poi con la terza e così via. 6. Concluse tutte le afferma- zioni, l’animatore stimola una ri- flessione sul gioco. • Cosa avete notato riguardo le somiglianze e le differenze che ci sono tra voi? • Come vi siete sentiti quando vi siete trovati in minoranza? • Pensate che aver vissuto espe- rienze differenti ci porti ad avere opinioni diverse? • La diversità di idee, di prove- nienza sociale, di usanze, di scelte, non determina una clas- sifica di chi è migliore e chi peg- giore. L’animatore può stimolare il di- battito anche con la seguente frase di Erodoto, storico greco zionale di trasmis- sione del potere. Si dà interculturalità quando la ricerca non è un viaggio a senso unico, ma con l’altro e verso l’altro, con l’attenzione al suo punto di vista, alla sua memoria storica, alle sue fonti, alle sue narrazioni, al suo sistema di attese rispetto al futuro» (Antonio Nanni). Un ostacolo all’interculturalità può essere quello di mettere in evidenza i presunti difetti delle altre culture (definiti, ovvia- mente, a partire dalla propria). L’animatore, in questo momento di spiegazione frontale, può pro- porre qualche esempio (man- giare cavallette, parlare toccan- dosi molto, ecc.) e lasciare che gli stessi ragazzi si esprimano. Papa Francesco al n.36 ci mette in guardia verso questa trap- pola: «Come ogni realtà cultu- rale, le culture dell’Amazzonia profonda hanno i loro limiti. An- che le culture urbane dell’Occi- dente li hanno. Fattori come il consumismo, l’individualismo, la discriminazione, la disugua- glianza e molti altri costituiscono aspetti fragili delle culture appa- rentemente più evolute. Le etnie che hanno sviluppato un tesoro culturale stando legate alla na- tura, con forte senso comunita- rio, avvertono con facilità le no- AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT Saulo Cruz / flickr com 79 luglio 2020 amico MC

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