Missioni Consolata - Luglio 2020
Noi e Voi È ora di girare pagina, ma vera- mente e non solo con dei pro- clami. Cordialmente Valerio Liberati 22/05/2020 Caro Valerio, grazie per la tua sollecitazione. Ciò che auspichi sarebbe senz’altro di grande utilità, ma al tempo stesso di non facile realiz- zazione. Innanzi tutto, per la va- rietà di fonti che andrebbero consultate e subito dopo per la quantità di voci che andrebbero esaminate. Infatti, la posizione fi- nanziaria verso l’estero di ogni paese è determinata dal saldo commerciale, dai movimenti di capitale, dal debito accumulato dal governo centrale, dal debito delle imprese, dal debito delle banche e altri aspetti ancora. Per una sola persona si tratterebbe di un’impresa titanica, quasi im- possibile da realizzare, ma se a lavorarci fosse un gruppo, allora il discorso sarebbe diverso. Quello che potremmo fare è chiedere a MC di lanciare pubbli- camente l’idea con l’obiettivo di chiedere a chiunque si senta di voler e poter partecipare, di farsi avanti. Se l’iniziativa riuscisse, si potrebbe formare un gruppo di volontari che iniziano con questa ricerca e magari proseguono con molte altre di cui si sente il biso- gno per ripristinare una corretta informazione. Francesco Gesualdi 02/06/2020 SUGGERIMENTI Splendido il dossier sul ruolo attuale delle missioni, compli- menti. Mi permetto un suggeri- mento: fare un servizio di ana- logo respiro sull’articolo di Civiltà Cattolica che partendo da un’a- nalisi dell’impatto del virus, deli- nea un esplosivo programma po- litico, praticamente socialista, ma di quelli che i socialisti di oggi non osano neanche parlarne. Un altro suggerimento, basato sulla lettura dell’ottimo articolo sul numero di marzo sullo sfrutta- SOLDI PER ARMARE TERRORISTI Ciao carissimi, spero di trovarvi tutti bene. Vi scrivo perché sono rimasto molto colpito dalle discussioni scatena- tesi in seguito alla liberazione di Silvia Romano. Concordo sullo squallore di certi commenti vol- gari e irrispettosi che si sono dif- fusi a valanga. Nondimeno, dalle «nostre» parti (sinistra e Chiesa missionaria) è mancato un com- mento sull’inopportunità di avere versato dei soldi a una tra le peg- giori organizzazioni terroristiche del pianeta. Fin dalla mia prima esperienza africana, avvenuta negli ormai lontani anni ‘80, ho maturato la consapevolezza di quanto male facciano le armi nel Sud del mondo. Animato da questa con- vinzione, ho partecipato con en- tusiasmo a tantissime iniziative, dall’obiezione alle spese militari al viaggio dei 500 a Sarajevo. [...] Ebbene, adesso sento con di- spiacere la mancanza di una no- stra critica, educata e circostan- ziata (lontana mille anni luce da- gli insulti e dalle minacce), al fi- nanziamento di Al Shabaab. Negli ultimi anni, a seguito di alcune missioni in Niger, ho per- cepito con chiarezza il terrore degli abitanti nei confronti di pos- sibili attacchi da parte di gruppi jihadisti. Considerare il terrori- smo islamico solo come un no- stro problema, equivale a limi- tarsi alla punticina di un iceberg che invece costituisce un’e- norme spada di Damocle nei confronti di molti paesi. Per questo, pensando alla preoccupazione espressami da tanti africani, non sono riuscito a gioire alla notizia della libera- zione dell’incolpevole Silvia, con- siderato che i soldi versati per lei potrebbero trasformarsi in morte per molti somali e kenyani. Forse che la sua vita vale più delle loro? Dire che tanto le armi arri- verebbero ai terroristi anche senza il pagamento del riscatto, equivale al ragionamento di chi sostiene che l’Italia fa bene a vendere armi a certi paesi, tanto se non lo fa lei lo fanno gli altri. mento delle acque del Mekong: fare un servizio analogo sullo sfruttamento del Nilo, che por- terà tra non molto a una inarre- stabile crisi in Egitto, con spinta a una enorme migrazione. I Cinesi hanno già fatto dell’Etiopia la loro riserva alimentare, acquistando terreni aridi che verranno irrigati con le dighe che stanno co- struendo vicino alle origini del Nilo. E probabilmente la stessa cosa sarà fatta nel Sud Sudan quando e se sarà pacificato: a questo punto il Nilo in Egitto sarà ridotto a un rigagnolo, e una delle più popolose nazioni dell’A- frica sarà ridotta alla dispera- zione. L’Egitto ha 100 milioni di abitanti, di cui almeno cinque di soldati e poliziotti: può succe- dere di tutto, a partire da una inarrestabile emigrazione. D’altra parte, da sempre l’ac- qua è un elemento importante della politica estera: dal Tibet partono i fiumi che irrigano l’In- dia, alcuni passando per il Paki- stan, altri per il Kashmir non a caso in perenne tensione. I curdi si battono per un’indipendenza che nessuno gli vuol dare, per- ché controllano buona parte dell’acqua che va in Turchia e Iraq e tutta quella che va in Siria. E in Siria, nelle alture del Golan che Israele ha conquistato nasce il Giordano, ormai ridotto a un ri- gagnolo a causa dello sfrutta- mento intensivo delle acque, tanto che il lago di Tiberiade, luogo evangelico, credo sia di fatto prosciugato e il Mar Morto sta trasformandosi in una miniera a cielo aperto. Claudio Bellavita 13/05/2020 Grazie dei preziosi suggeri- menti di cui faremo tesoro nelle nostre possibilità. Il problema dell’acqua è certamente cruciale per il mondo, anche per alcune dissennate politiche in atto, tipo la distruzione sistematica dell’A- mazzonia o la massiva cementifi- cazione dell’ambiente o, ancor peggio, la corsa di imprese priva- te e multinazionali a prenderne il controllo sia da noi in Italia che in molte parti del mondo, facendo questo a spese dei poveri. 6 luglio 2020 MC
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