Missioni Consolata - Luglio 2020
51 luglio 2020 MC Torino: l’occupazione della Salette e il lockdown MIGRANTI AI TEMPI DEL COVID ITALIA MC A Spinto dalla curiosità, il nostro passante, aprendo il portone della struttura, rimarrebbe stu- pito dall’intreccio di lingue afri- cane e dall’orchestra di profumi cosmopoliti di tè alla menta, tajine , banane fritte, attieké , poulet yassa , soupe kandja , jol- lof rice che invadono i corridoi. Durante l’emergenza coronavi- rus, nessuno avrebbe potuto ac- corgersi di questo luogo singo- lare. Gli odori culinari raggiun- gevano una strada vuota e si- lenziosa, solcata giornalmente dalle auto della polizia che con- trollavano i movimenti del quar- tiere. Gli abitanti della palazzina non osavano uscire. L’immobi- lità significava la perdita o l’in- A Torino l’esperienza di un palazzo autogestito da migranti si fa strada. Non senza aiuti esterni, e con molto impegno degli occupanti. Ma con l’arrivo della pandemia le difficoltà sono aumentate. Testi e foto di AMARILLI VARESIO Qui: l’edificio in via Madonna della Salette a Torino, autoge stito dai migranti. * M adonna della Sa- lette potrebbe sembrare, a prima vista, una via della perife- ria torinese come tante altre, poco popolata, con palazzi bassi e spazi verdi lasciati in- colti. Uno dei pochi elementi che nella strada, lunga qualche centinaio di metri, attirano l’at- tenzione, è l’insegna di un su- permercato che si staglia oltre i campi dall’erba alta, rigogliosi di malva, verbena e tarassaco. Camminando per la via, un pas- sante qualunque non potrebbe non notare l’andirivieni di gio- vani africani, prevalentemente uomini, che entrano ed escono da un palazzo di cinque piani, con la facciata ben ristrutturata di colore bianco e arancione.
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