Missioni Consolata - Luglio 2020

Inoltre, l’esperienza con questo popolo arricchisce il nostro istituto e la Chiesa: ho scoperto nel po- polo della Guinea-Bissau, con principi tradizionali ben radicati, una profonda spiritualità, non un senso generale dell’invisibile, ma un’esperienza concreta della presenza e dell’azione di Dio. I gui- neani sanno e credono che esiste un Dio sovrano e assolutamente potente, signore del cielo e della terra; confidano e sperano in lui. È il grande vi- vente che agisce nel mondo. Come non trarre vantaggio da questi solidi principi per l’evangeliz- zazione inculturata? I valori umani e spirituali del popolo guineano sono grandi, e il nostro istituto e la Chiesa devono saperli leggere tutti. Il rispetto e la conoscenza della cultura, nell’azione evange- lizzatrice è stata considerata dal nostro fonda- tore, Giuseppe Allamano, quindi deve essere anche per noi. Questo ci porta a vivere il nostro carisma con apertura a tutte le culture e con at- teggiamento dialogico. Siamo pertanto, invitate a ritornare a ciò che è stato tralasciato, trascurato, non valorizzato, ossia la ricchezza culturale e reli- giosa di ogni popolo. Oggi capiamo meglio che l’evangelizzazione deve guardare la persona in tutti i suoi aspetti, e deve essere fatta dal di den- tro di ogni cultura. Anélia Gomes de Paiva ssier medicine; attribuiscono una particolare sacralità ad alcuni alberi; non sfruttano la natura per fine personale o abusivo, ma soltanto per la loro so- pravvivenza. Quando hanno bisogno di tagliare un albero, ad esempio, per fare una canoa, fanno delle cerimonie per chiedere il permesso agli spi- riti. Riconoscono che tutto è stato creato da Dio e appartiene a Dio. Quindi l’essere umano non ha il diritto di danneggiarlo. A livello statale e governativo praticamente nulla viene fatto in questo ambito. Una città come Bis- sau non ha nemmeno i servizi igienici di base e molta spazzatura finisce per essere gettata in mare. Ci sono le Ong che intervengono nei set- tori di conservazione della biodiversità agricola, nella gestione delle risorse naturali e nella valo- rizzazione dei prodotti e della conoscenza della biodiversità. Esse informano e sensibilizzano la cittadinanza. Il nostro carisma A proposito del nostro carisma, possiamo dire di aver incontrato un popolo di «prima evangelizza- zione», dunque questo è il nostro posto. Pertanto, in Guinea-Bissau il nostro carisma di- venta sempre più vitale, perché è alimentato da una realtà veramente ad gentes e da un ambiente con una piccola percentuale di cristiani. «Noi siamo per i non cristiani» e il contatto coi non cristiani ci rivela a noi stesse e sprigiona in noi il fuoco del carisma. Proprio per questo, la nostra identità carismatica è rafforzata. 46 luglio 2020 Sopra: lavorazione dei tessuti ad opera di un gruppo di donne. A destra: Umaro Sissaco Embaló, il nuovo presidente della Guinea Bissau.

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