Missioni Consolata - Luglio 2020

N ella nostra attività pastorale fra i di- versi popoli a Empada, Bubaque e Bissau, consideriamo sempre come parte integrante dell’annuncio di Cristo, la formazione umana e so- ciale. Come voleva il nostro padre fondatore, il beato Giuseppe Allamano. Pertanto, oltre le atti- vità pastorali, lavoriamo nel campo dell’educa- zione, della salute e della promozione della donna. Essendo il nostro obiettivo principale la prima evangelizzazione, ossia andare tra i non cristiani, al nostro arrivo a Empada nel 1992, tra i Beafa- das, Bijagós, Balantas, Mandingas, Mancanhas, Fulas, Pepeis e Nalus, tutto era nuovo, tutto era da cominciare. Visitare le famiglie La nostra prima domanda era dove e come ini- ziare ad annunciare la «Buona Novella». Ab- biamo compreso presto che non si poteva annunciare Gesù senza conoscere il popolo che Dio ci aveva affidato. Quindi la prima attività è stata quella di visitare le famiglie, ascoltarle, dia- logare con loro per poter conosce il terreno dove «gettare» la grande novità del Vangelo. È da sot- tolineare che la prima preoccupazione delle mis- sionarie è sempre stata quella di conoscere la realtà del popolo. Perciò, «la visita alle famiglie», è stata per noi una priorità fondamentale nell’at- tività evangelizzatrice. Guinea-Bissau MC Dopo alcuni incontri con il capo villaggio e la po- polazione, le missionarie hanno iniziato le visite e subito hanno cominciato a prendersi cura dei bambini gemelli, perché solitamente uno dei due finiva per morire a causa della loro particolare vulnerabilità. Nel 1993, con la collaborazione ge- nerosa dei dieci cristiani già presenti a Empada, le missionarie hanno dato inizio al cammino cri- stiano con 24 coppie e con i loro 96 figli. Dopo cinque anni, si sono raccolti i primi frutti: 17 bat- tezzati e 10 matrimoni. Era il 5 aprile 1997. Il 45% della popolazione di Empada è musul- mana, e più del 50% pratica la religione tradizio- nale, ma tutti, di ogni fede, erano vicini a noi missionarie. Nello stesso anno si sono anche ini- ziate due scuole di alfabetizzazione per adulti. Le altre attività cominciate alcuni anni dopo sono state l’accompagnamento dei bambini denutriti (1998), la promozione della donna (1999), la scuola superiore (2002) e l’asilo (2008). Vivere in modo nuovo Le missionarie hanno proposto alla gente la pos- sibilità di vivere in un modo nuovo. Tutto ciò ci permette di dire che abbiamo iniziato le attività evangelizzatrici in modo consono alla nostra «metodologia consolatina», cioè, per mezzo della vicinanza, dell’ascolto, del dialogo, della conoscenza della cultura, della collabora- zione vicendevole. Sottolineiamo il dialogo di vita, di relazioni con i fedeli dell’islam, con quelli della religione tradizionale e con i cristiani di altre confessioni. La celebrazione ecumenica e interreligiosa realizzata alla fine di ogni anno te- stimonia l’amicizia, la comunione, la collabora- zione e la partecipazione. Pertanto, il filo conduttore che ha guidato i nostri passi nelle attività pastorali è stato il seguente: osservare, ascoltare, non avere fretta, conoscere la realtà, programmare e valutare insieme. Que- sti sono metodi e criteri che anche oggi conti- nuano a guidare lo stile di missione delle LE ATTIVITÀ E L’APPROCCIO DELLE MISSIONARIE Conoscenza, ascolto, dialogo Oltre all’annuncio, è fondamentale la formazione umana e sociale. Salute, educazione, promozione della donna, sono i campi nei quali si cimentano le missionarie. Applicando sempre una «missione che passa attraverso le relazioni». di ANÉLIA GOMES DE PAIVA luglio 2020 39

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