Missioni Consolata - Luglio 2020
27 luglio 2020 MC Salute mentale: un agghiacciante reportage dall’isola di Cebu «MATTI ... DA SLEGARE» FILIPPINE MC A bito una sagoma inquieta, che fa avanti e indietro da un estremo all’altro di una gabbia di poco più di tre metri quadri. Il detenuto si chiama Theodoro Bucado, è sulla quarantina, e non esce da questo fetido buco da oltre un quarto di secolo. «È la cosa peggiore che sia ca- pitata alla nostra famiglia». Cri- santa, l’anziana madre di Theo- Chiusi in piccole gabbie, incatenati agli alberi, isolati dal mondo. Questo è il destino dei malati di mente nelle aree rurali. I famigliari credono che la malattia sia opera di spiriti maligni, ma la verità è che lo stato non offre alcuna assistenza. Testo e foto di LUCA S. PISTONE R inchiusi in una gabbia nella foresta o incate- nati al ceppo di un al- bero. Questa è la tra- gica sorte che spetta alle persone con malattie men- tali nelle zone rurali delle Filip- pine. La fitta vegetazione la na- sconde bene. Le sbarre di ferro sfuggono a un occhio non at- tento. Avvicinandosi, si nota su- doro, di professione contadina, scoppia a piangere non appena si accenna alla sorte spettata al figlio. Non riesce a distogliere lo sguardo dal lucchetto della gab- bia e dall’adiacente fossa stra- colma di escrementi. «Mi sono ammalata stando appresso a lui - continua la donna mentre gli passa un piatto con del riso e poche verdure bollite - e mia fi- glia Belen ha dovuto abbando- nare gli studi. Tutti i soldi che avevamo li abbiamo spesi per lui». Qui sotto: uno dei tanti «pazienti» che non vengono curati, sull’isola di Cebu. *
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