Missioni Consolata - Luglio 2020

Il Consolata mission centre ha un alto costo di gestione, con i prezzi in costante ascesa e i no- stri quattordici lavoratori da retri- buire ogni mese. Qui risuonano le dolenti note so- ciali del Tanzania. Quanti lavora- tori, a metà mese, ci chiedono un anticipo di stipendio. E quanti ri- chiedono un prestito. Noi missionari abbiamo scelto l’impegno nel centro perché cre- diamo nell’«elevazione dell’am- biente» a 360 gradi, alla stregua della magna carta del Vangelo, come dettava il nostro fondatore beato Giuseppe Allamano. Tuttavia carmina non dant pa- nem , scriveva il vecchio Orazio. Ossia: lo studio, la ricerca cultu- rale (meno che meno quella evangelica) e la formazione, non fanno quattrini. Il centro sarebbe in bancarotta da tempo, se non ci fosse il sostegno di amici ita- cuni elementi sono positivi al co- ronavirus. Siamo di fronte a fatti strani. Non possiamo fidarci delle informazioni degli esperti». Risultato: si usino mascherine, disinfettanti, acqua e sapone; si chiudano le scuole. Ma le merci circolino liberamente. «Non pos- siamo chiudere il porto di Dar es Salaam - dichiara ancora Magu- fuli -, perché sette paesi confi- nanti fanno affidamento su di esso per i loro rifornimenti ali- mentari». Vero e non vero, giac- ché Uganda, Zambia e Kenya ignorano la «benevolenza» del presidente tanzaniano, avendo chiuso le loro frontiere. Anche le chiese sono aperte, perché «il Covid-19 non può en- trare nella casa di Dio», afferma ancora Magufuli. Però, da Pa- squa i fedeli in chiesa sono rari. Gli ospedali governativi ospitano pochi malati di Covid-19, perché i contagiati non vi trovano ade- guata assistenza. Quelli privati, come l’Aga Khan, sono un lusso. L’uomo della strada resta in casa curandosi con bevande al li- mone e zenzero o decotti tradi- zionali di erbe. Fra la gente si registra rassegna- zione o fatalismo. L’uso di ma- scherine è diminuito, anche nelle città, luoghi più esposti al virus, nonostante la paura sia tanta a causa delle persone che si ve- dono morire «senza ragione». Intanto Magufuli ha proclamato tre giorni di ringraziamento a Dio, «affinché le preghiere pos- sano continuare a tenere lon- tano il virus». Forse sarebbe meglio pregare per una buona morte. E qui mi rattristo. Vivo in un luogo che vuole «centrare la vita» nella trasparenza, nella soli- darietà e nella verità. Che cosa stiamo centrando oggi in Tanzania? Francesco Bernardi 26 luglio 2020 MC " Guerre, carestie, corruzione, Aids..., sono emergenze crudeli in Africa, e la formazione è prevenzione e cura di ogni miseria. liani amanti della missione. Recita un proverbio swahili: «Elimu ni mali» (la conoscenza è un capitale). Sì, la conoscenza, la verità, la chiarezza. Non bastano l’entusiasmo, il tamburo, la danza. Bisogna leggere, pen- sare, capire, «formarsi», perché guerre, carestie, corruzione, Aids..., sono emergenze crudeli in Africa e la «formazione» è pre- venzione e cura di ogni miseria. I missionari della Consolata ne sono convinti. Ecco perché hanno inventato il Consolata mission centre: per promuovere ed evangelizzare l’uomo, par- tendo dalla cultura locale e con il fine della «consolazione». PRESIDENTE, ATTENZIONE Mentre scrivo siamo a fine mag- gio, e non sono sereno. Il Conso- lata mission centre sprofonda nella solitudine: anche in Tanza- nia imperversa il coronavirus. «La nostra economia viene prima della lotta al Covid-19». Parole di- scutibili di John Magufuli, presi- dente del Tanzania. La vita deve andare avanti. Ma come? Fonti ufficiali parlano di 21 de- cessi per coronavirus e 509 con- tagiati totali. Dati fasulli, perché risalgono all’8 maggio, e non se ne forniscono altri per ora. Ha destato scalpore (e ilarità) la seguente dichiarazione del pre- sidente: «Abbiamo sottoposto ad analisi campioni di capra, olio d’auto, papaia... ed ecco che al- * © Af MC / Francesco Bernardi

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