Missioni Consolata - Giugno 2020

Cammino Di santità 76 giugno 2020 MC giuseppe allamano e luigi Orione l’amicizia tra sacerdoti santi R eciproca collaborazione . Un’occasione importante per il rapporto tra i due uo- mini di Dio fu il terribile terremoto, che la mattina del 28 dicembre 1908 rase al suolo Messina. Avendo già una sua fondazione a Noto (Siracusa), don Orione andò subito in Si- cilia e, a Messina, prestò una generosa opera di assistenza materiale e spirituale, tanto da essere nominato Vicario generale della dioce- sidal papa Pio X. Una sua iniziativa fu quella di costruire, davanti al cimitero, una chiesetta di lamiere dedicata alla Consolata, in suffragio delle 80mila vittime del terremoto. Per questa chiesa ottenne dall’Allamano il quadro della Madonna. Ecco come ne parla don Giuseppe Pollarolo in un articolo apparso sul bollettino del Santuario, in occasione della beatifica- zione di don Orione, dal titolo «Tre santi [Orione, Allamano, Pio X] e un quadro della Consolata»: «Il dramma di Messina diventava sempre più tragico. Cosa fare per confortare gli afflitti e per giovare ai morti? La sua mente corse a Torino, alle frequenti visite che faceva al santuario della Consolata quando era gio- vane allievo di don Bosco, ai conforti esperi- mentati ai piedi della Madonna e si persuase che Lei, soltanto Lei, la Madonna, la Conso- lata, poteva lenire tanto dolore e asciugare tante lacrime! Era allora rettore del santuario della Consolata il beato canonico Allamano, fondatore dei missionari della Consolata, nipote del venera- bile, poi santo Giuseppe Cafasso. Don Orione si rivolse a lui pieno di fiducia (i santi fan pre- sto ad intendersi), con la speranza di ottenere un quadro del tutto simile a quello in venera- zione nel santuario di Torino. Il beato cano- nico Allamano lo accontentò subito metten- dogli a disposizione il quadro richiesto». Que- sto quadro fu poi benedetto dal papa Pio X. Il pensiero dell’Allamano sull’Orione. Quello che Giuseppe Allamano pensava su don Orione si comprende chiaramente da ciò che disse dopo il primo vero incontro, di cui si ha notizia, documentato dal canonico Giu- seppe Cappella sia al processo per la beatifica- zione di Allamano, sia nella relazione inviata in seguito agli Orionini in vista della beatifica- zione del loro fondatore: «Nei primordi del diffondersi del nome di don Orione negli am- bienti della carità e delle moderne istituzioni religiose, un mattino si presenta nella sacre- stia del nostro santuario della Consolata un sacerdote che, al primo aspetto, dà l’impres- sione di persona modesta e veneranda, non tanto per l’età ma pel portamento. Sentito il desiderio suo di parlare col rettore del santua- rio, il canonico Allamano, mi faccio premura di accompagnarvelo. Appena il rettore intese il nome del visitatore, ne fu come sorpreso, come di chi si trova improvvisamente avanti la persona di riguardo e di cui forse da tempo desiderava l’incontro. Il colloquio tra i due fondatori fu assai lungo. Il rapporto tra il beato Giuseppe Allamano e san Luigi Orione (1872-1940) sembra che sia iniziato presto. Con tutta probabilità don Orione conobbe il nostro fondatore, rettore del santuario della Consolata, quando era allievo a Valdocco, presso i Salesiani, negli anni 1886-1889. Si sa che, in quel periodo, il giovane Orione si recava spesso al santuario della Consolata.

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