Missioni Consolata - Giugno 2020

4 chiacchiere con... La tua opera di promozione umana e di evangelizzazione in un contesto così difficile veniva grandemente apprez- zata da coloro che ti circon- davano, ultimi fra gli ultimi. Alla mia gente piaceva organiz- zare processioni. In occasione delle festività liturgiche impor- tanti essi si organizzavano per portare la croce nei luoghi più significativi e impervi della peni- sola. Tu dovevi vederli, nono- stante le loro infermità, marciare dietro la bandiera hawaiana con tamburi e strumenti musicali di latta fabbricati da loro. Segui- vano i gruppi delle donne con i bambini, poi gli uomini, quindi i cantori. In queste circostanze ovviamente tu portavi il Santissimo. Quando si arrivava alla resi- denza del sovrintendente (inca- ricato dal governo) si deponeva sotto la veranda il Santissimo Sacramento. Quindi facevamo riposare sul tappeto erboso i nostri piedi e le gambe malate, stanche dalla lunga marcia. Su- bito dopo con devozione ci de- dicavamo all’adorazione del Santissimo. Dopo la benedi- zione, la processione ripren- deva la strada e si ritornava con lo stesso ordine nella chiesa del lebbrosario. Qual è stata la forza che ti ha sostenuto? Il Santissimo Sacramento è stato veramente lo stimolo che mi ha aiutato ad andare avanti in tutti quegli anni. Senza la pre- senza continua del Salvatore, non avrei mai potuto perseve- rare nel legare la mia sorte a quella dei lebbrosi di Molokai. Siccome la celebrazione del- l’Eucarestia è il pane quotidiano del prete, mi sentivo felice, ben contento nell’ambiente eccezio- nale nel quale la divina Provvi- denza si era compiaciuta di col- locarmi per rendere un servizio ai più emarginati e dare così lode al Dio dell’Amore e della Misericordia. Nel 1885 padre Damiano viene contagiato dalla lebbra. La notizia si sparge come un baleno nell’arcipelago delle isole Hawai. Pochi mesi prima della morte arriva il padre belga Conrardy in compagnia di alcune suore e volontari per prendersi cura dell’ospedale. Finalmente può fare una confessione dopo anni di solitudine come sacerdote. Finita l’unzione degli infermi, padre Da- miano dice: «Sono tranquillo e rassegnato, e anche più felice in questo mio mondo». Fino all’ultimo aiuta i medici che studiano la lebbra, ac- cettando di sperimentare su di sé nuovi farmaci. Muore il 15 aprile 1889, circondato dalla sua comunità dopo un mese di letto sul quale lo ha costretto la malat- tia che lo ha reso ogni giorno più debole, e mille malati di lebbra lo seppelliscono ai piedi di un albero. Nel 1936 il suo corpo viene riportato in Belgio, a Lova- nio. Papa Giovanni Paolo II lo beatifica a Bruxelles nel 1995, continuando l’iter iniziato da Paolo VI nel 1967 su richiesta di 33mila lebbrosi e concluso da Benedetto XVI che lo canonizza in Piazza San Pietro l’11 ottobre 2009. Don Mario Bandera FILM SU PADRE DAMIANO • Il classico in bianco e nero è: Molokai, l’isola maledetta (1959) che si può vedere su Youtube. • Molokai: the story of Father Damien (1999) è interpretato da Humberto Almazán, un attore messicano diventato missionario. 74 giugno 2020 MC Qui : Padre Damiano già malato di lebbra in una foto del 1889 di William Brigham ( foto di pubblico dominio ). *

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