Missioni Consolata - Giugno 2020

struire una scuola per 300 bam- bini e per pagare le condutture necessarie per collegare il paese all’acquedotto comunale; - a Weragu per promuovere la costruzione del ponte sul fiume Minne, fiume che divide la vallata in due e, durante la stagione delle piogge, isola la popola- zione dal resto del mondo; - per contribuire alla costruzione della biblioteca del centro giova- nile a Debre Selam; - per costruire il reparto mater- nità nella clinica di Modjo; - per aiutare diversi giovani nel loro corso di studi; - per costruire il salone della scuola materna di Modjo che ospita attualmente 350 bambini. Nell’attesa che il buon De Mar- chi, nonostante l’età che avanza, torni in Etiopia, a lui è stato intito- lato il salone della scuola, per rin- graziarlo di tutto il lavoro di so- stegno a lungo effettuato affin- ché i giovani possano costruire il loro futuro e la gente etiope possa vivere con dignità nella propria terra. In Etiopia si dice: «God bless him» (Dio lo benedica) e tutti co- loro che lo hanno aiutato. da Eleonora Arlati 06/03/2020 OMAGGIO AL «NONNOVIGILE» Un salone della scuola ma- terna della missione della Conso- lata di Modjo, in Etiopia, è stata intitolata l’11 febbraio 2020 al trentino Giovanni De Marchi ( nella foto qui sotto tra padre An- gheben e il vescovo di Meki ). Dopo aver lasciato la divisa di maresciallo dei carabinieri, ha in- dossato quella di «nonno vigile», per oltre 20 anni, per i bambini delle scuole medie ed elementari di Borgo Valsugana; ma i suoi im- pegni non gli hanno impedito di dedicarsi alla raccolta di fondi pro Etiopia con la collaborazione di amici, associazioni ed istitu- zioni locali. Grande amico del missionario padre Paolo Angheben di Val- larsa, che si trova in Etiopia da circa 45 anni, De Marchi si è re- cato nel paese africano più di 10 volte a partire dal 2006, per por- tare i contributi raccolti, i quali sono serviti per realizzare di- verse opere importanti: - nel paese di Daka Bora per co- 5 Giugno 2020 MC A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO RICORDANDO UN CARO AMICO Signor Direttore, ho letto con piacevole sorpresa, nel numero del mese di aprile 2020, sotto il titolo « Ricordando padre Silvano Cacciari » la let- tera di un’insegnante, la dr. Bri- gida Pastorello, che elogia e rin- grazia per l’opera di assistenza spirituale ricevuta e il servizio sa- nitario specie ai più bisognosi, in terra di missione in vari conti- nenti, e singolarmente a Torino e provincia, del padre Silvano Cac- ciari, improvvisamente mancato il 18 gennaio scorso all’affetto dei suoi cari, una solida e unita fami- glia dell’interland bolognese. Conobbi padre Cacciari a metà degli anni ‘60: un brillante mis- sionario, docente e giurista, molto noto in città, alla cui intra- prendenza imprenditoriale fu- rono legate per alcuni decenni le sorti lusinghiere dell’ospedale Koelliker di Torino, fiore all’oc- chiello della sanità piemontese. Ebbi modo di apprezzarne le spiccate virtù umane oltre che di religioso e missionario esem- plare, quando nel 2015 ho accet- tato di assisterlo, come avvocato, nella vicenda giudiziaria, resa pubblica dalla stampa nazionale, ormai acqua passata dopo il suo decesso. Ma non è di questa che in- tendo parlare, […] ma della grande amicizia, sorta nei miei confronti da parte sua e cordial- mente ricambiata, dalla quale mi sento sinceramente gratificato, per l’impareggiabile esempio di onestà intellettuale e professio- nale, per la profonda sensibilità umana, per l’umile accettazione del ritiro in Casa Madre come custode del santuario del beato Allamano. Padre Cacciari non fu lapidato alla maniera giudaica, come scrive la dr. Pastorello, né può essere paragonato al Cristo cro- © AfMC / Giovanni De Marchi

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