Missioni Consolata - Giugno 2020
Nel segno del Mekong geografico che riunisce in un unico vertice tre paesi: Thailandia, Laos e Myanmar. Il Laos ha creato una zona a economia speciale nella spe- ranza di attirare miliardari cinesi con la costru- zione di un casino e di alcuni hotel che si affacciano sul Mekong. Le uniche monete accet- tate, oltre ai dollari, sono il bath e lo yuan. I campi di oppio sono scomparsi da decenni spo- standosi verso l’interno oppure, più semplice- mente, sostituiti da fabbriche di metamfetamine, più facili da mimetizzare, preparare e da smer- ciare. Secondo un rapporto dell’Unodc ( United Nations Office on Drugs and Crime ) tra il 2013 e il 2018 la quantità d’oppio prodotta dal Myanmar si è ridotta del 40%, ma al tempo stesso sono au- mentati i laboratori di produzione chimica artifi- ciale di stupefacenti 37 . Nei soli due mesi di febbraio e marzo 2018 nello stato Shan del Myanmar sono stati scoperti e di- strutti sei laboratori di produzione di droghe sin- tetiche 38 , mentre nel 2018 in Asia Orientale e nel Sudest asiatico sono state sequestrate 116 ton- nellate di metamfetamine, in aumento rispetto alle 82 tonnellate confiscate l’anno precedente 39 . Il Laos è diventato terra di transito non solo delle droghe sintetiche dirette per la maggior parte verso la Thailandia, ma anche di prodotti usati per la sintesi di metamfetamine nei laboratori del Myanmar e della Cina e per il loro smercio. Efedrina, pseudoefedrina, 1-fenil-2-propanone (P-2-P) sono i reagenti più comunemente usati dai produttori. Dato che risulta sempre più diffi- cile commerciare queste merci, i boss della droga hanno iniziato a produrle direttamente in Laos partendo da prodotti sino ad oggi non sorvegliati dalle squadre antidroga, come il 2-bromo-1- fenil-1-propanone (2-bromopropiofenone) o cia- nuro di sodio (NaCN). Le metamfetamine stanno soppiantando le altre droghe: una pastiglia in Laos viene venduta sul mercato a due dollari. Non proprio conveniente, ma sicuramente meno costosa rispetto all’eroina (24 dollari al grammo). I sequestri di metamfeta- mine, dopo aver avuto un minimo storico nel 2016 (meno di tre milioni di pastiglie seque- strate), nel 2018 hanno raggiunto il massimo con 21 milioni di pillole intercettate 40 . L’oppio e la guerra del Vietnam Il commercio di droga nell’area del Sudest asia- tico è un’attività storicamente utilizzata nel bi- lancio economico delle popolazioni locali. Fino agli anni Sessanta la coltivazione dell’oppio era limitata al solo consumo interno, ma l’avvento al potere di Mao Zedong nel 1949 rivoluzionò invo- lontariamente per sempre questo equilibrio. I ri- belli del Kuomintang si rifugiarono in Birmania (oggi Myanmar) e, per finanziare la loro rivolta contro i comunisti, iniziarono a coltivare oppio aiutati dalla Cia. Il commercio si rivelò così red- ditizio che i servizi segreti statunitensi continua- rono a incentivare la coltivazione sia nel Triangolo d’oro, ma soprattutto tra le popolazioni Hmong del Laos 41 . Ben presto queste minoranze e la loro abilità nel lavorare il papavero da cui si ricavava l’oppio di- vennero una colonna portante nella guerra con- tro il Vietnam. Tra il 1964 e il 1973 l’Us Air Force condusse una serie di incursioni aeree, tenute segrete al Congresso, in appoggio al governo monarchico e in opposizione al Pathet Lao, il movimento di guerriglia di ispirazione socialista. In meno di dieci anni, un paese formalmente neutrale come il Laos fu squassato da 270 milioni di bombe lanciate durante l’arco di 580mila mis- sioni 42 . Queste bombe lasciano ancora oggi un segno nella società laotiana, ma pochi se ne ac-
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