Missioni Consolata - Giugno 2020

* ITALIA " Non risolviamo i problemi della pro- vincia di Treviso, però vogliamo creare un po’ di cultura dell’accoglienza. 24 giugno 2020 MC stato un dono bellissimo». «Un altro aspetto bello dei tre anni in Ecuador è stato quello della fraternità missionaria - ag- giunge ancora Mattia -. Eravamo in un quartiere della periferia ur- bana, sempre sotto tiro. È stato bello sentirsi fraternità con i pa- dri della Consolata, sia nello spalleggiarci, che quando era- vamo in disaccordo con loro. Quando penso a questo, ricordo sempre il vangelo dell’invio dei 72 discepoli: quel “non portate niente con voi”, vuol dire “spo- gliatevi di ogni cosa, di ogni pro- posta e programma, perché le persone vedano in primo luogo l’intesa che c’è tra di voi”. In Ecuador abbiamo capito che, al di là dei programmi e delle cose che fai, la gente, per prima cosa, vede come vivi, il rapporto che c’è tra i missionari. E qui a Monza, oggi, questo lo viviamo in pieno, è il nostro primo obiet- tivo. Fare squadra con i preti della comunità pastorale e con le persone della parrocchia, è l’aspetto che ci dà più gioia». MISSIONARI IN ITALIA Anche per Chiara e Riccardo, quello che vivono ora è frutto del cammino iniziato a metà anni ‘90 dai missionari di Bevera. Dopo un’esperienza di Riccardo in Kenya nell’estate 1996, i due hanno avviato una riflessione sul laicato missionario, e così, dopo essersi sposati nel ‘99, sono par- titi per l’Ecuador. Al loro rientro nel 2002, Ric- cardo è tornato a fare l’inge- gnere ambientale, mentre Chiara aiutava a Bevera per l’anima- zione missionaria nelle scuole. «L’esperienza in Ecuador ci aveva segnato - racconta Ric- cardo -, e volevamo ripartire. Dato che nel frattempo erano nate Paola e Silvia, ci siamo resi disponibili per andare dove c’era bisogno, e dove c’era posto per una famiglia». Così, nel 2005, padre Franco Gioda, allora supe- riore dell’Imc in Italia, ha propo- sto ai Colombo la casa Milaico: una partenza vera e propria, sebbene entro i confini nazionali. VITA DI COMUNITÀ A MILAICO «Nel maggio 2006 siamo arrivati a Nervesa - racconta Chiara -. Paola aveva tre anni, Silvia uno e mezzo, Marco sarebbe nato nel 2008». L’obiettivo era di far tor- nare Milaico un punto di riferi- mento per l’animazione missio- naria sul territorio: «Abbiamo ini- ziato con campi estivi di due giorni, adesso si fanno settimane intere, e l’estate di Milaico è piena. Oltre ai campi estivi, poi, Milaico propone attività tutto l’anno: la preghiera del martedì, la preparazione dei campi in mis- sione per i giovani, attività nelle parrocchie, il gruppo laici...». La caratteristica originale di Milaico, fin dalle sue origini nel 1996, è sempre stata la vita comuni- taria e la cor- responsabilità tra laici e religiosi: «L’idea era quella di creare un clima fami- gliare. Volevamo una casa a mi- sura di famiglia, magari un po’ più disordinata di una normale casa di religiosi, ma dove le per- sone si sentissero a casa loro». In dodici anni, i missionari che hanno fatto comunità con Chiara e Riccardo sono stati diversi, tra questi, i padri Renato Martini, Godfrey Msumange, Ermanno Savarino, Osorio Citora Afonso, Piero Demaria, Juan Carlos Araya Carmona, Handino Daniel Mathewos, Moreno Noé João. «Nel 2012 sono arrivate anche © Luca Lorusso

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