Missioni Consolata - Giugno 2020

tanti sull’isola. I musulmani sono invece una minoranza. La popo- lazione è di circa 24,2 milioni di abitanti su una superficie di 587.041 km 2 , poco meno del doppio dell’Italia. Nel paese le infrastrutture stradali sono basi- che e restano enormi le diffi- coltà per collegare le diverse re- gioni. La popolazione è composta da diciotto etnie, ma la cosa più in- teressante è la compresenza di gruppi di origine africana (bantu) e di altri di origine asiatica. I primi sono legati ai popoli delle coste del Mozambico e della Tanzania. I secondi, hanno tratti indonesiani e malesi, in partico- lare la lingua malgascia è simile a quella parlata nel bacino del fiume Barito, nel Kalimantan, il Borneo indonesiano. Vi sono poi influenze arabe, indiane ed europee. Nella diocesi di Am- banja la popolazione maggiori- taria è di etnia Sakalava, di ori- gini tipicamente bantu. Il paese ha indici di sviluppo molto bassi, e permane intorno al 160 su 189 paesi della classi- fica delle Nazioni Unite sull’in- dice di sviluppo umano. Continua Baba Godfrey: «Una delle cose che noti nell’area di Beandrarezona sono i coltivatori di riso. Si è in mezzo alle colline e alle risaie: c’è una grande ri- serva di acqua in questa zona. Ho visto una natura rigogliosa, cascate, fiumi, tante potenzia- lità. Pare una terra ancora ver- gine, soprattutto in queste zone remote. La gente è molto sem- plice. Sembra di essere nell’Ot- tocento. Collaborando con le autorità locali potremmo fare grandi cose per questa gente». Inoltre, una comunità di suore francescane malgasce si è da poco installata a Beandrare- zona. «Sono molto contento di questo. Noi uomini andiamo fino a un certo punto, ci vuole sem- pre la donna». I PRIMI TRE Padre Jean Tuluba è di Wamba (Rdc), è un giovane missionario che ha già lavorato cinque anni a Roraima, nel Nord del Brasile, tra i popoli indigeni di quella re- gione. Lo raggiungiamo per te- lefono, nonostante le difficoltà. È pieno di entusiasmo per que- sta nuova missione. «Siamo a 1.000 km dalla capitale, a 300 da Ambanja, sede della diocesi, e a 15 km, di strada terribile, da Bealanana, la città più vicina. Abbiamo fondato una nuova parrocchia perché prima il terri- torio era vastissimo». E l’esten- sione della parrocchia continua a essere molto grande, anche a causa delle strade, poche e in pessime condizioni. Padre Jean continua: «Le sfide sono tante, e sono simili per tutta la chiesa del Madagascar. Prima di tutto la povertà. Il paese non è po- vero, ha molte risorse, ma a causa della geopolitica il popolo viene impoverito ogni giorno. Abbiamo constatato, dopo un anno di studio e comprensione della realtà, che la povertà è quasi ovunque. L’attività princi- pale è l’agricoltura e la produ- zione di riso in particolare. A li- vello politico la storia del Mada- gascar è fatta di colpi di stato e sconvolgimenti, ma adesso con il nuovo presidente Andry Rajoelina, che è giovane e ca- pace la situazione sembra stabi- lizzarsi». Padre Jean ci racconta come sia difficile lavorare con la gente, molto occupata nei campi. Gran parte delle famiglie non riesce a mandare i figli a scuola a causa del basso reddito e molte per- sone, se ci sono problemi di sa- lute, devono mettersi in cam- mino per 15-20 km per raggiun- gere un dispensario o un ospe- dale. «Queste preoccupazioni sono impellenti e occorre dare loro qualche risposta. La prima attività evangelica della chiesa in Madagascar è la lotta alla po- vertà. Materiale oltre che spiri- tuale. E intellettuale, perché molti giovani non studiano». Ecco che numerose, a livello na- * MADAGASCAR 18 giugno 2020 MC In alto a destra: il presidente della Repubblica, Andry Rajoelina presenta il farmaco malgascio Covid organics , il 20 aprile scorso. Qui: da sinistra a destra p. Jean Tuluba, p. Jared Makori e p. Kizito Mukalazi, nella cappella dedicata alla Consolata, costruita da p. Noè Cereda a Nosy Be. * " Il paese non è povero, è ricco di risorse. Ma il popolo viene impoverito ogni giorno.

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