Missioni Consolata - Maggio 2020
Dio che non sia più sottratta la terra da sotto i piedi dei poveri, chiediamo che ci insegni a sen- tirci un’unica famiglia (cfr At 2,1- 13;2,42-48). LA MADRE DELL’AMAZZONIA L’animatore può concludere l’in- contro con la lettura di una pre- ghiera tratta da quella posta al capitolo conclusivo dell’esorta- zione. « Madre, guarda i poveri dell’Amazzonia, perché la loro casa viene distrutta per interessi meschini. Quanto dolore e quanta miseria, quanto abbandono e quanta prepotenza in questa terra benedetta, traboccante di vita! Tocca la sensibilità dei potenti perché, se anche sentiamo che è già tardi, tu ci chiami a salvare ciò che ancora vive. In te confidiamo, Madre della vita, non abbandonarci in questa ora oscura. Amen». Gonzalo Salcedo e Felicia Romano (Comunità missionaria di Villaregia) L’asse portante degli investi- menti mondiali nel fenomeno del land grabbing è, suo mal- grado, il Sud del mondo, dove si concentra circa il 40% di tutte le acquisizioni agricole. A cedere la loro terra sono, in generale, i paesi più poveri, ri- cercati da quelli più ricchi per la disponibilità e il basso costo della superficie coltivabile, per il clima favorevole e per la dispo- nibilità di manodopera. Nella maggior parte dei casi, si tratta di paesi che rientrano nella fascia con il più elevato ri- schio di fame e povertà. Video: l’animatore mostra un vi- deo intitolato Come funziona il land grabbing? dal canale Yuotube di Oxfam Italia. CONCLUSIONE Considerare i poveri come per- sone che hanno bisogno di noi è un luogo comune abbastanza diffuso. Ma se ciò vale per la di- fesa dei loro diritti, è pur vero che hanno molto da insegnarci. Il Papa al n. 20 dell’esortazione sottolinea una grande ricchezza del popolo dell’Amazzonia: il loro senso di comunità. Un dono che appare subito molto ricco agli occhi di quanti si relazionano con loro da fratelli. Dunque, mentre chiediamo a DIRITTO ALLA TERRA L’espressione land grabbing sin- tetizza questo fenomeno in co- stante aumento. Le aziende, so- prattutto le multinazionali occi- dentali, puntano ad acquisire enormi quantità di terreno da utilizzare per i loro affari: la colti- vazione intensiva di prodotti da esportare, l’estrazione di mate- rie prime, l’allevamento inten- sivo, la produzione di energia, e così via. La legge internazionale ricono- sce il diritto di ognuno a posse- dere una proprietà (cfr art. 17 della Dichiarazione dei diritti umani e Agenda 2030, obiettivo 1.4). Eppure è uno dei diritti meno rispettati. Il report Secure land rights for all redatto da Un habitat , stima che cinque milioni di persone ogni anno subiscono espropri della terra. Indissolubilmente connesso a questo tema sono anche il diritto alla casa, alla terra coltivabile, alle risorse na- turali per la sussistenza, alle in- frastrutture di base e ai servizi. Tra i fattori che spingono la cre- scita degli investimenti interna- zionali sulle terre dei poveri, si aggiunge l’aumento della do- manda di agro energie e di nuovi materiali grezzi per la pro- duzione manifatturiera. AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT Friends of the Earth nternational / Flickr com 81 MC
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