Missioni Consolata - Maggio 2020

È passato diverso tempo da quando, in Nicaragua, in un agguato teso dagli sgherri del dittatore Anastasio Somoza è stato assassinato Augusto César Sandino. Era il novembre del 1934. Da allora, la figura dell’eroe nicaraguense è entrata nell’ico- nografia del continente americano, come simbolo della lotta per la libertà e del riscatto sociale per tutti i popoli del Centro America. Ricordare Sandino oggi, ci permette di fare memo- ria soprattutto dell’eroe dell’antimperialismo capitalista made in Usa , voce profetica non solo del suo Nicaragua, ma di tutti i popoli oppressi dal grande capitale al soldo delle na- zioni più potenti. Proprio questa sua veste di oppositore al colonialismo militare, economico e culturale yankee , mostra l’attualità e genialità del pensiero di Sandino. Forse la leggenda legata alla sua persona sta proprio nel fatto che egli non è stato l’eroe solitario, lontano e irraggiungibile, ma l’uomo che, gomito a gomito con gli oppressi ed emargi- nati di ogni latitudine, ha lottato per la dignità e la libertà di ogni uomo e singola nazione. Ancora oggi nei murales che coprono i muri del Nicaragua, il suo volto creolo risalta per il colore bronzeo che lo caratterizza come un qualunque conta- dino centroamericano. Il cappello, poi, bianco alato con una striscia alla base, è quello tipico di tutti i lavoratori della sua terra che si recano al lavoro alle prime luci dell’alba. Sandino era, e resta, un eroe popolare, per questo lo sen- tiamo parte dei nostri ideali. Nella sua vita ha incarnato pie- namente l’eterna resistenza degli ultimi, quando questi si ri- bellano alle condizioni disumane di lavoro e di vita imposte dall’alto. La sua grandezza sta proprio nella sua ribellione. Forse, il gesto più significativo della sua vita è stato quello di dire di no al padre, che da uomo semplice e tranquillo, obbe- dendo agli ordini del governo, era andato dal figlio a dirgli: «Augusto César, arrenditi!». Sandino, fedele ai suoi ideali, non ha obbedito e ha «mandato a quel paese» i generali che gli chiedevano la resa. Sandino era, e resta, l’emblema del- l’uomo libero. In breve tempo egli è diventato «il generale degli uomini liberi». Gli uomini liberi in quel periodo erano un esercito di strac- cioni: uomini, donne e bambini, che lo seguivano sugli im- pervi sentieri delle montagne del Nicaragua, gridando: «Qui non si arrende nessuno!», sventolando le bandiere sandini- ste sporche di fango e rotte da mille lotte. 52. Augusto César Sandino, libertà e riscatto sociale di Mario Bandera MC R 4 chiacchiere con ... INTERVISTE IMPOSSIBILI CON «I PERDENTI» 70 maggio 2020 MC In queste pagine: Augusto César Sandino in differenti momenti della sua vita (foto CC da siti web). *

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