Missioni Consolata - Maggio 2020

zioso, in Corea del Nord le po- che persone al comando deci- devano e imponevano azioni. In pochi giorni l’intero paese ha adottato i provvedimenti ema- nati dall’unica linea di comando dell’emergenza coadiuvata da équipe di scienziati ed esperti sanitari. Sono stati predisposti presidi medici in tutte le provin- cie, il Centro epidemiologico di Pyongyang ha allestito succur- sali nelle zone più a rischio e centinaia di volontari della Croce Rossa sono stati mobili- tati per dare manforte alle squa- dre inviate per informare la po- polazione come difendersi dal contagio. Ciò che veniva impo- sto dall’alto doveva essere adottato senza se e senza ma. In questo modo l’emergenza è stata affrontata, contrastata e, a quanto risulta, vinta. Il timore della dirigenza nordco- reana è che un’espansione in- controllata del Sars-CoV-2, come è accaduta in Cina e in Corea del Sud, faccia collassare il già precario sistema sanitario nazionale. L’economia del paese, pur cre- scendo con una media annua PROPAGANDA E TIMORI TACIUTI La lotta contro la propagazione del virus è funzionale anche alla propaganda di Pyongyang: ogni giorno gli organi di Stato infor- mano la popolazione sul nu- mero sempre maggiore di con- tagiati e di morti in Corea del Sud, enfatizzando il sistema nordcoreano che sta «adot- tando tutte le misure necessarie per proteggere il popolo». Paradossalmente il sistema dit- tatoriale e fortemente centraliz- zato che governa la nazione, si è mostrato più efficace e agile rispetto ai sistemi democratici nel fronteggiare la crisi virale ( ri- quadro a pag. 54 ). Mentre in Eu- ropa si discuteva su quali fos- sero le misure più appropriate a livello etico, politico ed econo- mico da adottare per debellare il contagio perdendo tempo pre- Coronavirus | Sistema sanitario | Anziani e giovani A sinistra: personale diplomatico straniero lascia Pyongyang per non incorrere nella severa quarantena imposta dal governo centrale. | Sotto: vista dall’alto di uno scorcio di Pyongyang e del fiume Taedong. * MC A del 5-7%, è ancora estrema- mente fragile e le sanzioni im- poste dalle Nazioni unite ren- dono questo sviluppo fluttuante e discontinuo. Il riflesso sul si- stema sanitario è diretto: negli ospedali mancano strumenta- zioni e apparecchiature, spesso non c’è riscaldamento (il petro- lio e suoi derivati sono prodotti sottoposti ad embargo) e il per- sonale medico è ormai risicato. Per far fronte alla penuria di far- maci Ebm ( Evidence-based me- dicine , i prodotti approvati dall’Oms) l’industria farmaceu- tica ha potenziato la produzione delle cosiddette medicine Koryo, preparati a base di ingre- dienti naturali secondo antiche tradizioni popolari che però spesso risultano inefficaci nella cura di malattie. ANZIANI TRASCURATI Il ministero della Sanità ha stabi- lito che, per tenere sotto con- trollo la salute della popola- zione, servirebbe un medico ogni 130 famiglie, un rapporto che dalla fine degli anni No- vanta non è mai stato raggiunto. Inoltre, il sistema sanitario nord- coreano si è storicamente con- centrato sulla salvaguardia delle fasce più giovani della popola- zione, soprattutto nella fase neonatale. I poster dei leader (in particolare Kim Il Sung) circon- dati da folle di bambini sorri- denti ed entusiasti sono dive- nuti una costante nella propa- ganda nordcoreana, mentre quasi mai vengono ritratti an- ziani. La facilità con cui la malat- tia Covid-19 colpisce persone meno giovani trova del tutto im- preparata la sanità nordco- reana: il 14% della popolazione ha più di sessant’anni, ma la percentuale dovrebbe raddop- piare entro il 2030 secondo le previsioni statistiche. Il 37% di loro ha una disabilità ed è co- stretto a vivere con i figli; la fa- miglia rimane, quindi, un punto importante nell’assistenza so- 55 maggio 2020 MC © Roman Harak

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