Missioni Consolata - Maggio 2020
Tanti mondi, una terra © Jorge Bernal / AFP D a tempo, papa Francesco sembra lavorare in questa direzione. Nel messaggio diffuso lo scorso 9 giugno per la giornata missio- naria mondiale 2019, si legge: «Noi non facciamo proselitismo». A febbraio di quest’anno, nel- l’esortazione apostolica postsinodale Querida Amazonia , ha scritto: «In un vero spirito di dia- logo si alimenta la capacità di comprendere il si- gnificato di ciò che l’altro dice e fa, pur non potendo assumerlo come una propria convin- zione» (n. 108). Infine, lo scorso marzo, in un messaggio rivolto ai cattolici cinesi, papa France- sco ha precisato che essi «devono promuovere il Vangelo, ma senza fare proselitismo». Tutte te- stimonianze che aiutano a inquadrare il ruolo dei missionari e a «superare l’incapacità del con- fronto». Paolo Moiola (1) (2) (5) Si veda la bibliografia a pag. 51. (3) Antonino Colajanni, introduzione a I l prete e l’antropo- logo di Silvano Sabatini e Silvia Zaccaria, Ediesse, Roma 2011, pag. 11-23. (4) Paolo Moiola, Tribalista ed ecologista , in «Amazzonie», dossier Missioni Consolata, gennaio-febbraio 2020. Qui: un Yatiri come vengono chiamati alcuni guaritori tra gli Aymara mentre utilizza foglie di coca per leggere il futuro; siamo a El Alto, città che sovrasta la capitale boliviana La Paz. mondo naturale (e soprannaturale, a quello col- legato) e non come dominatori della natura». Padre Sabatini «identifica da subito un compito ineludibile per il missionario come per l’antropo- logo: quello di “dar voce” direttamente all’indi- geno, perché racconti la sua verità, il suo punto di vista, non quello che i bianchi vogliono sen- tirsi dire». Un rivoluzionario, padre Silvano Sabatini. Un an- tropologo de facto. Un missionario antitetico agli evangelici che danni enormi hanno fatto e stanno facendo in giro per il mondo. Un missio- nario di quelli che fanno tanto «arrabbiare» (eu- femismo) i cattolici tradizionalisti, quelli che ogni giorno criticano papa Francesco 4 . «C’è un’incapacità che si è istituzionalizzata nella nostra società. Si tratta dell’incapacità di con- fronto. Ci riferiamo al confronto con le espe- rienze culturali distanti dalla nostra. […] A livello ideologico generale si sono istituzionalizzate forme di razzismo ed etnocentrismo» 5 . Queste riflessioni del sociologo francese Gérard Leclerc risalgono al 1973. Si pensava descrives- sero situazioni se non superate almeno atte- nuate. Invece, sono tornate e stanno tornando a farsi largo in modo prepotente, ovunque nel mondo. Il lavoro di missionari e antropologi do- vrebbe contribuire a contenere questa tendenza.
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