Missioni Consolata - Maggio 2020
Qui: in questa pagina alcune fasi della «cerimonia del vomito», fondamentale per l’accesso alla terapia. A fianco: una seduta di meditazione collettiva. Sotto: gli ospiti in terapia si spostano nel cortile del monastero. * * * 20 maggio 2020 MC abbandono degli abiti civili ha un significato simbolico e reli- gioso: spogliandosi, si rinuncia a quanto arriva dal mondo esterno per entrare in una diffe- rente dimensione psichica prima che fisica. Altrettanto significativo e simbo- lico è il fatto di mettersi a gat- toni sulla grata di una fognatura, con un secchio pieno d'acqua accanto e un misurino conte- nente un miscuglio dal fetore in- sopportabile, per rigettare tutto ciò che si ha in corpo. Eee è al suo quarto giorno e ancora non si è abituato a tutto ciò. Nei primi cinque giorni di riabilita- zione a Wat Tham Krabok, alle tre in punto del pomeriggio, i * THAILANDIA pazienti devono prendere parte alla cosiddetta «cerimonia del vomito»: vomitare a oltranza espellendo tutte le tossine dopo aver ingerito un intruglio di erbe amare e semi locali fatto dai mo- naci la cui ricetta è segretissima. Se il beverone non è sufficiente a indurre il rigetto, il soggetto si infila due dita in gola o beve ac- qua fino a esplodere. Il tutto, alla presenza di un vasto pub- blico di monaci e pazienti che applaude alla fine del rituale. LA STORIA DI EEE Ventiquattrenne, dipendente dalle metanfetamine, Eee è uno degli ultimi arrivati a Wat Tham Krabok. «Lavoravo al mercato
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