Missioni Consolata - Maggio 2020
base dati e verificano i casi di maggiore vulnerabilità. C’è ov- viamente un’area adibita alle vaccinazioni obbligatorie per chi non le abbia effettuate. Il personale di Acnur, una de- cina di persone, è composto da giovani estremamente disponi- bili. Riusciamo così a incontrare Rafael Levy, il responsabile - an- ch’egli molto giovane - della missione Onu di Pacaraima, che ci dà appuntamento per il giorno dopo, quando rientre- remo dal Venezuela. © Paolo Moiola SANTA ELENA E IL TERRITORIO DEI PEMONES Con passaporti vidimati e zai- netti leggeri, c’incamminiamo verso la «linea», come viene chiamato il confine. È qui che, dopo una breve attesa, arriva Peggy guidando il fuoristrada con il quale andremo fino a Santa Elena. Ci avviamo dunque verso la frontiera, mentre nell’al- tro senso di marcia, in entrata, c’è una lunga fila di auto vene- zuelane. Gli occupanti del vei- colo vengono fatti scendere e il bagaglio minuziosamente con- trollato dalla polizia brasiliana. In uscita, invece, ci sono poche macchine, tutte stracariche di mercanzia. Sono i venezuelani che fanno acquisti a Pacaraima o Boa Vista per rifornire di pro- dotti i negozi di Santa Elena, e non solo. Dopo poche decine di metri su- periamo la linea di confine, se- gnalata dai pennoni che sanci- scono il passaggio da un paese all’altro. «Guardate com’è sbia- dita la bandiera del Venezuela», osserva padre Kokal, la nostra guida, senza nascondere il pro- prio sarcasmo. Ancora poche centinaia di metri e arriviamo alla stazione della polizia vene- zuelana, posta su un mezzo mo- bile del Saime ( Servicio admini- strativo de identificación, migra- ción y extranjería ). Il controllo dei passaporti, effettuato da tre giovani poliziotte, è rapidissimo, e gli zainetti non vengono nep- pure aperti. Alla dogana, dove le auto cariche sono fermate per controlli, noi passiamo ve- loci, anche perché Peggy qui è di casa. Stessa cosa al primo posto di blocco stradale dei mili- tari venezuelani, a una decina di chilometri dalla frontiera: basta un saluto della nostra accompa- gnatrice. Tra il confine e Santa Elena de Uairén (stato Bolívar, municipio Gran Sabana) ci sono meno di venti chilometri. La strada, quasi senza traffico, attraversa un paesaggio piacevolmente ondu- lato. A prima vista, la cittadina, che conta circa 30mila abitanti, sembra un luogo tranquillo. L’auto di Peggy passa accanto a Migrazioni | Popoli indigeni | Ambiente MC A 13 maggio 2020 MC
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