Missioni Consolata - Aprile 2020

75 aprile 2020 MC O riginale, poetica e… breve! Così si presenta l’Esortazione apostolica post sinodale «Querida Amazonia», che ci fa intravedere i quattro «sogni» di papa Francesco sull’a- mata Amazzonia. Leggendo e gustandone gli appassionati paragrafi, colpiscono al- cune affermazioni che, pur rivolte ai popoli della grande foresta, insaporiscono - rin- vigorendola - la vocazione missionaria di tutta la Chiesa. Così, ad esempio: «Di fronte a tanti bisogni e tante angosce che gridano dal cuore dell’Amazzo- nia… come cristiani non rinunciamo alla proposta di fede, che abbiamo ricevuto dal Vangelo. Pur volendo impegnarci con tutti, fianco a fianco, non ci vergogniamo di Gesù Cristo. Per coloro che lo hanno incontrato, vivono nella sua amicizia e si identificano con il suo messaggio, è ine- vitabile parlare di Lui e portare agli altri la sua proposta di vita nuova» (n. 62). Se diamo la nostra vita per gli altri, per la giustizia e la dignità che meritano, non possiamo na- scondere ad essi che lo facciamo perché riconosciamo Cristo in loro e perché scopriamo l’im- mensa dignità concessa loro da Dio che li ama infinitamente. «Senza questo annuncio appas- sionato, ogni struttura ecclesiale diventerà un’altra Ong, e quindi non risponderemo alla richie- sta di Gesù Cristo: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”» (n. 64). Il papa, poi, invita a non «bollare con troppa fretta come paganesimo o superstizione, alcune espressioni religiose che nascono spontaneamente dalla vita della gente». Il beato Giuseppe Allamano lo aveva anticipato di «qualche anno», quando ai suoi primi mis- sionari in Kenya, un po’ troppo zelanti a condannare danze e riti indigeni, scriveva: «Letto il diario, vedo che il missionario si scagliò contro i goma (balli)… Per carità, si vada adagio, come qui tra noi per il ballo, sebbene sia più cattivo. Dobbiamo dissimulare il male, perché è impossi- bile ora vincere la cosa e sarebbe di pregiudizio alla conversione il combatterlo di fronte». Sarà proprio grazie all’inculturazione del Vangelo, fatta con rispetto e senza fretta, che «po- tranno nascere testimonianze di santità con volto amazzonico, che non siano copie di modelli da altri luoghi; santità fatta di incontro e dedizione, di contemplazione e di servizio, di solitu- dine accogliente e di vita comune, di gioiosa sobrietà e di lotta per la giustizia... Immaginiamo una santità dai lineamenti amazzonici, chiamata a interpellare la Chiesa universale» (n. 77). Avanti, allora, su questa strada come cristiani, tanto più come missionari: sarebbe triste che i poveri e i dimenticati non ricevessero da noi «il grande annuncio salvifico, quel grido missio- nario che punta al cuore e dà senso a tutto il resto». P. Giacomo Mazzotti Inserto a cura di Sergio Frassetto Sognando eannunciando «Dunque, cari missionari, sempre avanti, coraggiosi, zelanti, instancabili» Giuseppe Allamano MC “

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