Missioni Consolata - Aprile 2020

gono circa l’11% della plastica fi- nita nel Mediterraneo, quindi un quantitativo nove volte inferiore a quello delle coste, ma quasi impossibile da rimuovere. LA SITUAZIONE ITALIANA Le coste italiane, essendo le più lunghe ed esposte del Mediter- raneo, sono destinate a ricevere maggiori quantitativi di rifiuti, che si aggirano in media in 5,3 kg al giorno per km 2 . Nelle ac- que italiane, la concentrazione di plastica galleggiante è tra le Tra le città costiere che river- sano più rifiuti in plastica ci sono Catania, Venezia, Bari, Roma, Palermo e Napoli. Una volta dispersa in mare, il 65% della plastica rimane in su- perficie per circa un anno e può viaggiare per una decina d’anni sospinta dalle correnti e dal vento, ritornando infine sulle co- ste. Il 24% ritorna già entro un anno sulle nostre coste, che sono ulteriormente gravate di un altro 2% proveniente da altri paesi. I fondali marini conten- MC R 63 aprile 2020 MC più alte che si possano trovare nel Mediterraneo, con oltre 20 g/m 3 di frammenti plastici nella zona del delta del Po e nella la- guna di Venezia. L’inquina- mento da plastica del mare e delle spiagge ha un notevole impatto su diversi settori dell’e- conomia italiana. Si stimano per- dite annue sui 30,3 milioni di euro nel settore del turismo. L’Italia non dovrebbe dimenti- carsi che il turismo costiero rap- presenta il 12% del Pil nazionale. Sulla pesca si stimano perdite annue di circa 8,7 milioni di euro. Il commercio marittimo su- bisce delle perdite annue sti- mate in 28,44 milioni di euro a causa dell’attorcigliamento della plastica nelle eliche dei motori e del suo ingresso nei circuiti di raffreddamento, che si tradu- cono in spese straordinarie di manutenzione, ritardi e inattività delle imbarcazioni. A questi si aggiunge l’aumento dei rischi di collisione. Ci sono poi i costi per le operazioni di pulizia degli im- pianti portuali, anch’essi a ri- schio di danneggiamento, che possono comportare il blocco delle vie di accesso e ritardi. La pulizia delle aree costiere, a sua volta, può essere più o meno costosa, a seconda del grado d’inquinamento e si può arrivare fino a 18mila euro per tonnellata di rifiuti per aree gravemente in- quinate. Si stima che i costi an- nui per la pulizia di porti e di lito- rali in Italia siano di circa 16,6 mi- lioni di euro. A tutto ciò vanno aggiunti i 40 milioni di euro di una sanzione, che è stata com- minata all’Italia nel 2014 dalla Corte di giustizia dell’Unione eu- ropea, per il mancato adegua- mento di 44 siti adibiti a disca- rica alle norme di sicurezza della direttiva 99/331/EC. Detto que- sto, pur con i suoi limiti, l’Italia ha la più grande industria di riciclo di rifiuti di imballaggi di plastica del Mediterraneo e punta a rag- giungere un tasso di riciclo del 55% entro il 2030. Rosanna Novara Topino (fine prima parte) 250.000 268.950 96.400 96.400 56.470 23.150 21.020 12.780 200.000 150.000 100.000 50.000 0 Globale Nord Pacifico Sud Pacifico Sud Atlantico Oceano Indiano Nord Atlantico Mar Mediterraneo MASSA DI PLASTICA NELLA SUPERFICIE OCEANICA (tonnellate) 5.25 5 trilioni 4,5 trilioni 4 trilioni 3.5 trilioni 3 trilioni 2.5 trilioni 2 trilioni 1.5 trilioni 1 trilione 0.5 trilioni 0 1.98 1.3 0.93 0.25 0.49 0.3 Globale Nord Pacifico Sud Pacifico Sud Atlantico Oceano Indiano Nord Atlantico Mar Mediterraneo PARTICELLE DI PLASTICA NELLA SUPERFICIE OCEANICA (trilioni) Piccole microplastiche (0,33-1 mm) Grandi microplastiche (1,01-4,75 mm) Mesoplastiche (4.76-200 mm) Macroplastiche (>200 mm) * OurWorldinData.org / Dati: 2014

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