Missioni Consolata - Aprile 2020
disturbano gli animali durante la transumanza costringendoli a cambiare percorso e facendo loro spendere molta energia in più rispetto al passato. Questo mette a dura prova la mandria e molti animali non sopravvivono. La paura dei Sami, oggi, è quella di vedere nuovamente venir meno la propria tradizione e la propria cultura in nome dell’avanzamento tecnologico. NEL PROFONDO DEI FIORDI I Sami di mare vivono prevalen- temente lungo le coste norve- gesi e non sono nomadi. Il nome «Sami di mare» po- trebbe suggerire una tradizione di pesca, ma in realtà essi si oc- cupavano, in passato, prevalen- temente di allevamento di ovini e di tessitura di lana. La pesca non rappresentava la principale fonte di sostentamento ma era parte dell’economia che si reg- geva prevalentemente sul ba- ratto. I legami fra Sami di mare e Sami della tundra infatti, erano e sono ancora oggi fortissimi. Le prime strade di collegamento con il resto della Norvegia in- fatti, vennero costruite solo nel 1970, dunque fino a quegli anni l’economia doveva per que- stioni di forza maggiore, basarsi sullo scambio fra le due popola- zioni Sami. Se i primi potevano fornire lana, materiale tessile e oggettistica realizzata in legno e osso (og- getti tipici chiamati duodji e dunque utensili come coltelli, calze in lana, coperte, il tutto ri- gorosamente fatto a mano), i se- condi potevano rifornire i Sami di mare con pelli di renna (ot- timo isolante dal freddo di que- ste zone oltre il circolo polare artico), e carne. Oggi i Sami di mare svolgono i più svariati lavori: perfettamente integrati nel tessuto sociale nor- vegese, non vivono più di forme di baratto ma sono impegnati in lavori quali insegnanti, medici, cuochi. SPIRITUALITÀ E RELIGIONE Sebbene i Sami siano per lo più luterani, il loro legame con la re- ligione d’origine, lo sciamane- simo, resta estremamente forte. Lo sciamanesimo era un culto politeista che traeva la propria ispirazione dalla natura. Tra le più antiche divinità troviamo quindi la Madre Terra (colei che governa le nascite e dunque la vita) e il Dio del tuono. Tra il XIII e il XVI secolo ci fu- rono molte spedizioni missiona- rie atte a convertire i Sami al cattolicesimo e al luteranesimo. Con l’avanzata dei coloni scan- dinavi e norvegesi, intere comu- nità sami furono costrette ad ab- bandonare le pratiche religiose pagane. Proprio in Norvegia, nel 1716, nacque il Seminarium Lapponi- cum : organizzazione con il com- pito di cristianizzare i Sami for- nendo loro le Sacre scritture in lingua Sami. Questa iniziativa fallì in quanto la maggioranza ecclesiastica si oppose alla con- servazione dei valori tradizionali (fra cui la lingua) e si procedette al sequestro e al rogo degli og- getti simbolici, come i tamburi, legati al culto pagano. Fu con l’arrivo di Lars Levi Lae- stadius, nel XIX secolo, che av- venne una vera svolta. Questo pastore luterano di ori- gine sami fondò un suo proprio movimento, il Laestadianesimo. Il primo precetto di questo movi- mento è la remissione dei pec- cati e l’incontro con lo Spirito Santo. Dopo l’arrivo dei coloni infatti, complice il forte cambiamento di vita con l’imposizione di nuove abitudini, l’esproprio for- zato dai terreni, la perdita della lingua madre, molti Sami erano caduti nella spirale dell’alcool. L’alcool però era altresì asso- ciato alle pratiche sciamaniche, necessario per cadere in trance. Laestadius, grazie alla fonda- zione del suo movimento reli- gioso, aiutò i Sami a trovare una * NORVEGIA 56 aprile 2020 MC " Non importa il nome del tuo dio, ciò che conta è che si preghi per la pace.
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