Missioni Consolata - Aprile 2020

Un pioniere della missione in Kenya Mons. Filippo Perlo M ons. Filippo Perlo (1873-1948), nipote di don Giacomo Ca- misassa, braccio destro del beato Giuseppe Allamano, è uno dei primi missionari della Consolata. Partito con il primo gruppo per il Kenya nel 1902, nel 1903 diventa superiore del piccolo gruppo di missionari che iniziano la loro avventura evan- gelica nella terra dei Kikuyu (Agekoyo allora). Nel 1905 quella re- gione diventa «Missione indipendente» separata dal Vicariato di Zanguebar (Zanzibar, vicariato che fino allora ha responsabilità su gran parte dell’Est Africa) e nel 1909 Vicariato apostolico del Kenya. Perlo ne diventa il primo vescovo fino al 1924, quando rientra defi- nitivamente in Italia ed è nominato superiore generale dell’Istituto dopo la morte del fondatore, il beato Allamano. Nel 1930 si ritira a Roma con i fratelli e la sorella. Muore il 4 novembre 1948, pochi mesi dopo suo fratello mons. Gabriele. Uomo di grande intelligenza, eccellente fotografo, grande stratega della missione, duro con se stesso ed esigente con i suoi confra- telli, ha dato un impulso determinante allo sviluppo della missione in Kenya. Amato da tanti, contestato da altri, nel 1930 è stato estro- messo dall’istituto, nel quale è rientrato in occasione del suo 50° di messa nel 1945. È stato una figura controversa, ma la sua passione per il Vangelo e la missione, il suo amore per il Kenya (dove ha an- che fondato un istituto di suore locali a Nyeri) e per l’istituto sono fuori discussione. ( G.A. ) * Qui sotto una delle foto che ha conquistato il cuore del piccolo Angelo alla missione: padre Gabriele Perlo con i catechisti di Tuthu, Kenya (circa 1905) in una foto di Filippo Perlo, allora non ancora vescovo. * a ottobre di quell’anno ho de- ciso di andare nel seminario dei missionari della Consolata a Gambettola, e là ho cominciato i miei primi studi che ho poi com- pletato in Piemonte dove sono stato ordinato nel 1950». ARRIVO IN KENYA «Sono arrivato in Kenya nell’a- gosto del 1961, adesso non ri- cordo bene la data. Era il 23 o il 25, ed è stato l’ultimo viaggio fatto in nave da Venezia fino a Mombasa, poi da Mombasa sono arrivato a Nairobi in treno. Da qui mi hanno mandato a Nanyuki, ai piedi del Monte Kenya, dove ho fatto il mio ap- prendistato, e poi un anno a Kaheti, parroco, tra i Kikuyu. Nel 1963 sono partito per Archer’s Post, sulla strada per andare a Marsabit, nel Nord del Kenya, dove non c’era assolutamente niente». Archer’s Post era in una località strategica dal punto di vista del lavoro dei missionari, perché re- lativamente vicina a Isiolo (dove finiva la strada asfaltata) e primo avamposto sulla strada verso Wamba (a Est) e Marsabit (Nord). Quest’ultima era la citta- dina capitale dell’area omonima abitata da pastori nomadi che nel 1964 sarebbe diventa la sede della nuova diocesi affi- data ai missionari della Conso- lata. Padre Angelo è rimasto là fino al 1971. Nel 1972 è stato trasfe- rito come parroco nella mis- sione di Maralal, in posizione centrale per l’evangelizzazione della zona verso il lago Turkana, dove ha costruito quella che oggi è la cattedrale dell’omo- nima diocesi. Lo stesso anno è stato eletto consigliere del su- periore dei missionari della Con- solata in Kenya. Durante quel periodo, nel 1975, nel consiglio regionale hanno preso una de- cisione importante: aprire una missione sulla costa, nella città portuale di Mombasa, dove la MC A 21 aprile 2020 MC mia missione! Sono andato e ho incontrato monsignor Filippo Perlo, monsignor Gabriele, suo fratello, padre Luigi, il terzo fra- tello, e la loro sorella Agnese, che d’estate venivano a stare in quella casa a Fiuggi. Lì mons. Perlo ha cominciato a parlare delle missioni e mi ha fatto vedere tante fotografie. Poi mi ha dato due libri che lui aveva scritto e che ho portato a casa. Li ho mostrati alla zia e ho cominciato a leggerli. Da lì è nata un po’ la mia vocazione missionaria, tanto è vero che poi Fantacci | Vita missionaria | Missionari della Consolata

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