Missioni Consolata - Marzo 2020

ta opera d’arte che di «Madon- na» ha ben poco, oppure - per fa- re un altro esempio - la grande madre che distribuisce latte a tutti dalla parete della Sala Cle- mentina in Vaticano, la tradizio- nale sala delle udienze pontificie. Per non dire di tante altre opere d’arte sparse nelle chiese di tutto il mondo o di processioni tradi- zionali nel Sud del nostro paese, in Spagna e in molti paesi dell’America Latina, che di cristiano hanno solo l’etichetta o la collocazione. Gli attacchi contro il papa, spe- cialmente - ma non solo - in occa- sione del Sinodo amazzonico, di- mostrano solo una cosa: la lotta è contro una fede viva che inter- pella e provoca la società umana in tutte le sue dimensioni (politi- ca, giustizia, pace, ambiente, po- vertà, centralità di Dio) per man- tenere invece una religione con- tenta di se stessa nell’intimo di chiese inondate d’incenso, di ar- te e di ritualità, che si occupi solo delle anime e del cielo, lasciando ad altri la gestione del «corpo» e del mondo. RICORDANDO IL MOZAMBICO Carissimo padre, sono don Carlo Donisotti, ex mis- sionario fidei donum della diocesi di Vercelli. La mia missione in Mozambico iniziò nel 2002 nella diocesi di Inhambane, presso la vostra mis- sione di Santa Ana di Maimelane, fondata nel 1948 da padre Cele- stino Blasutto e altri confratelli. A causa della guerra in corso, due padri furono sequestrati e quindi i sacerdoti e le suore abbandona- rono la missione. Il centro fu tra- sformato in caserma fino al 1997, quando la missione fu ripresa dai vostri missionari da Vilankulo. Là si stabilirono suor Rita, suor Florentina, suor Elisabetta e suor Clemenzia. sione da parte di tutti, a comin- ciare dallo spreco del cibo a quello di energia, illuminazione notturna, imballaggi, vestiario, acqua ... una lista infinita. Finché siamo capaci di dubita- re e di porci interrogativi c’è spe- ranza. Se poi siamo anche capaci di «conversione», allora sì che c’è futuro. «CATTOLICI» VS FRANCESCO Ho amici, cattolici, che purtrop- po se la prendono con il santo pa- dre Francesco, accusandolo di tutto il male che accade dentro la Chiesa, anche di colpe che stori- camente non sono certamente sue, e a me queste loro posizioni dispiacciono molto. Tra le varie accuse, ultimamente si è inserita la vicenda del Sinodo amazzoni- co. In particolare, per loro «motivo di «scandalo» sarebbero le «ceri- monie» di adorazione o comun- que venerazione di statuette fem- minili, considerate dai nativi come vere divinità locali reali e di una maschile raffigurante un uomo in condizioni di erezione sessuale e di altri simboli, tra cui la barca, portati persino, a loro avviso, in processione in San Pietro, pre- sente il papa. Io credo che quanto visto non abbia affatto motivazio- ni e finalità idolatriche, ma tant’è. Potete dirmi qualcosa in meri- to? Oppure dove potrei trovare materiale utile per documentar- mi? Vi ringrazio. Bruno Cellini Follonica (Gr), 03/11/2019 Spero proprio che il dossier «Amazzonie», pubblicato in gen- naio, abbia aiutato a chiarire al- cuni di questi dubbi e l’infonda- tezza di tante accuse. Non ag- giungo di più. Mi chiedo solo perché questi critici accettino in- vece come perfettamente coe- renti con la nostra religione im- magini come la «Madonna del latte» di Jean Fouquet, acclama- DUBBI SÌ, MA POI? Egregio direttore, premetto che sono abbonato alla vostra rivista da diversi anni e che la considero una delle più interes- santi riviste missionarie. Leggendo l’editoriale di novem- bre dal titolo «dubbi», sono rimasto poco soddisfatto delle conclusioni. Interessanti le varie osservazioni a eccezione di quella sulle diete do- ve si domanda chi paga il prezzo. Io sono vegetariano e con me tanti amici. Cosa vuol dire con l’afferma- zione: «Chi paga il prezzo dell’e- spansione delle monocolture»? Ma a parer mio manca la con- clusione con un invito a ogni sin- golo uomo e alle nostre comunità a una riduzione dei prodotti di ori- gine animale, all’utilizzo di vetture a basso consumo energetico, a ri- durre lo spreco in queste festività (sprechi nelle decorazioni …) cene varie, all’utilizzo di prodotti non avvelenati, una riflessione sui re- gali e così via. Tanti saluti e auguri Daniele Engaddi Pontida (Bg), 21/12/2019 I dubbi sono dubbi, non affer- mazioni categoriche. Quanto alla domanda sulle monocolture, non vuole essere una provocazione, ma un invito a riflettere, abban- donando posizioni ideologiche. Su questa rivista abbiamo già e- spresso alcune riserve in merito nella rubrica Nostra madre terra del giugno 2019 dal titolo «L’altra faccia della soia». Ma si possono trovare altri interventi autorevoli nella stampa internazionale. Grazie dell’invito alla sobrietà nelle festività (non solo nel perio- do natalizio e di fine anno) e in tutto quello a esse correlato. Su questo ci trova completamente concordi. Lo spreco è una gran- de ingiustizia ed è una realtà che esigerebbe una maggior rifles- MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO 5 Marzo 2020 MC A cura del Direttore

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