Missioni Consolata - Marzo 2020
c’è di più. « -iano » è un suffisso latino, che di solito indica l’ap- partenente a un partito raccolto intorno a una persona-guida. Al tempo di Gesù si conoscono bene gli erodiani (cfr. Mt 22,16; Mc 3,6; 12,13), i pompeiani, i ce- sariani, e così via. Il greco non usa questo suffisso se non in prestiti dal latino. E gli Atti degli Apostoli sono scritti in greco, e il greco (insieme all’aramaico) è la lingua parlata per le strade ad Antiochia. Perché allora una pa- rola latina per definirsi? Perché probabilmente non fu- rono i cristiani a trovare per sé questo nome (come d’altronde dice Luca: «Furono chiamati»). Proprio l’origine latina lascia in- vece intendere che si sia trat- tato dei romani. Questi, tra gli strumenti che utilizzavano per mantenere l’ordine pubblico, avevano anche un’importante rete di informatori, di infiltrati. Noi oggi li chiameremmo i ser- vizi segreti. Sono questi infor- matori i primi ad accorgersi che sta crescendo un gruppo nuovo, originale, per il quale non si può più dire che siano semplicemente ebrei. Anzi, non lo sono perché hanno dentro anche tanti altri. E capiscono anche che a caratterizzare que- sto gruppo è Cristo (che lo scambino per un capo politico si può capire: gli informatori, e molto di più chi li usa, sono os- sessionati dalla politica). Questo vuol dire anche che ormai «Cri- sto» non era più sentito come un attributo (la traduzione di «messia») ma quasi come un se- condo nome proprio, come lo usa anche Paolo. Potremmo aggiungere un’ultima considerazione. Siccome non c’è alcuna notizia di una perse- cuzione contro i cristiani ad An- tiochia, gli informatori romani, i primi ad accorgersi in modo chiaro che i cristiani sono dav- vero una cosa nuova, dovevano aver deciso anche che questo nuovo gruppo non era perico- loso. Intorno alla chiesa, fuori dal mondo ebraico, qualcuno ha co- minciato a notare i cristiani. E l’esito della persecuzione con- tro una parte sola della comu- nità cristiana, che sembra quasi venire abbandonata dall’altra, è un’apertura nuova, una sfida nuova, un’opera nuova dello Spirito. Con tutti i difetti della Chiesa d’allora o d’oggi, dobbiamo con- fidare che non c’è limite o catti- veria che riesca a legare lo Spi- rito, pronto ad agire comunque, e ad agire per il bene. Angelo Fracchia (12 - continua) ciò che sta succedendo. Quanto è prezioso lo sguardo di chi sa vedere anche il nuovo con gli occhi di Dio! Non solo. Immediatamente (Atti 11,25), Barnaba si ricorda che per quel contesto particolare, di mescolanza di due culture, lui conosce la guida giusta, un uomo che lui stesso aveva già introdotto a Gerusalemme, dove però non si era integrato bene, troppo avanti e grintoso per una chiesa forse più tranquilla e an- cora legata al tempio… E di nuovo Barnaba si fa strumento dello Spirito su strade nuove: parte, va a Tarso, cerca Saulo, e lo porta ad Antiochia. Final- mente al posto suo, in una co- munità mista che traccia strade nuove e, restando fedele al trac- ciato sicuro, ha bisogno di cam- minare con coraggio! SORVEGLIATI DAI SERVIZI SEGRETI Il brano si chiude con un’affer- mazione che può sembrare una semplice curiosità, ma ha nume- rosissimi sottintesi: «Ad Antio- chia per la prima volta i disce- poli furono chiamati cristiani» (Atti 11,26). Anche chi la consi- deri solo una curiosità, sa bene che alla fine quel nome si sa- rebbe imposto e quindi questo è un passaggio importante. Ma una chiesa in uscita 34 Marzo 2020 MC © AfMC / Ettorri Giuseppe - la «Porta di Cleopatra» nelle mura di Tarso
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