Missioni Consolata - Marzo 2020

perché si sono annoiati o talvolta abituati all’eccessiva rappresen- tazione del fenomeno e hanno cominciato a considerare nor- male qualcosa che è stato spesso comunicato come anor- male. Inoltre una buona parte di chi ar- riva in barca sulla rotta del Medi- terraneo centrale non vuole ri- manere in Italia. Probabilmente in questo momento storico, i mi- granti e gli italiani condividono le stesse preoccupazioni sulla diffi- coltà di accedere a un lavoro ben pagato in questo paese. Secondo i dati Istat del 2019, alla fine del 2018, gli stranieri rego- lari residenti in Italia erano l’8,7% del totale della popolazione, dato che si conferma più o meno uguale negli ultimi anni. A livello percentuale, c’è stata una ridu- zione del 3,2% delle iscrizioni all’anagrafe italiana da parte di persone residenti all’estero. In- vece è aumentato dell’1,9% il nu- mero degli italiani, in particolare giovani diplomati e laureati, che vivono e lavorano stabilmente al- l’estero. Negli ultimi 10 anni sono 816mila gli italiani che hanno de- ciso di partire. Quasi la quantità di persone di una città delle di- mensioni di Torino. Il numero è ancora più alto se si considerano tutti gli italiani che di fatto vivono all’estero, ma non hanno trasfe- rito la residenza. Intanto la nata- lità in Italia si riduce e nel 2018 il saldo tra i nati vivi e i morti è stato negativo di 193mila unità. Nel 2018 sono nati 439.747 bam- bini, il minimo storico dall’Unità d’Italia. Se si guarda ai dati, al di là di ogni rappresentazione e perce- zione, in Italia si nasce di meno e sembra che la gioventù scappi più che arrivare. A metà ottobre Louay è stato rimpatriato in Tunisia, dopo aver trascorso 9 giorni nell’hotspot di Lampedusa e 5 giorni in Sicilia, dove è stato stabilito che il ra- gazzo non corre un reale peri- colo di vita nel suo paese d’ori- gine. Negli stessi giorni, qualche studente di Lampedusa ha preso il volo verso l’università. In qual- che altra regione italiana, una laureata o un diplomato ha fatto la valigia per Londra, o forse Gi- nevra o magari per la Cina. Sullo sfondo rimane un paese un po’ più anziano e un po’ meno acco- gliente per i giovani di qualsiasi nazionalità, che si concentra su improbabili invasioni per evitare di riflettere sull’immobilismo a cui sta consegnando il suo fu- turo. Simona Carnino MC A 29 marzo 2020 MC zione dei toni sensazionalistici che sono spesso utilizzati dai media per descrivere il feno- meno migratorio. Sebbene ancora un italiano su tre consideri i migranti una mi- naccia alla sicurezza personale e sociale, gli altri invece hanno co- minciato a provare meno preoc- cupazione di fronte agli arrivi delle persone dal mare, forse

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