Missioni Consolata - Marzo 2020

Qui: il giovane Louay sta rien trando all’hotspot di Lampedusa, dopo un giro in città. Sotto: motovedette della Guardia costiera a Lampedusa. * * breve, dei “migranti cattivi” e quella dei “migranti buoni”, la stessa retorica semplicistica che ha visto i lampedusani passare dall’essere descritti come tutti eroi a tutti razzisti - spiega Gia- como Sfarlazzo del collettivo Askavusa -. Nessuno ha ascol- tato le voci dei lampedusani e quelle delle persone migranti, nessuno si è chiesto perché le persone lasciano il proprio paese e quali responsabilità ha l’Unione europea in questi pro- cessi, e nessuno ha messo al centro del discorso la regolariz- zazione dei viaggi. Perché la cosa importante non è pensare se salvare o non salvare le per- sone quando stanno già affo- gando, ma dare loro una possibi- lità di viaggiare e muoversi in si- curezza in modo che non ri- schino di annegare». Nessuno dei pescatori o dei resi- denti dell’isola che si sono messi a disposizione per dare una mano ai migranti durante i nume- rosi naufragi si sente un eroe. «Abbiamo fatto il nostro dovere, niente più di questo - racconta Lino, residente a Lampedusa, che ha soccorso alcuni migranti con la sua barca durante il grande naufragio del 3 ottobre 2013 -. Se senti delle persone “vusciare” (disperarsi nel dialetto dell’isola, nda ) nell’acqua, che fai? Le salvi, no?». SFIDUCIA NELLO STATO Anche la vittoria della Lega, che ha ottenuto il 45,85% dei voti di Lampedusa e Linosa durante le ultime elezioni europee di mag- gio 2019, in realtà nasconde un significato che va oltre un sem- plice trionfo della destra sulla si- nistra. A Lampedusa, più del 70% delle persone aventi diritto non è andata ai seggi e l’alta percen- tuale di astensionismo dimostra una sfiducia della cittadinanza nei confronti dello stato e della politica italiana in generale. Da anni, molti lampedusani si la- mentano della raccolta dei rifiuti, della militarizzazione costante dell’isola, della presenza di radar per motivi di sicurezza nazionale e di una gestione limitata della sanità. Sull’isola manca un ospe- dale attrezzato, cosa comprensi- bile se si considera il basso nu- mero di residenti, ma che genera scontento nella popolazione. Eppure sembra difficilissimo per i residenti di Lampedusa liberarsi della narrazione fatta dai media nazionali e dalla percezione che si è creata intorno al fenomeno migratorio e al ruolo dell’isola. I problemi di percezione dipen- dono da una rappresentazione mediatica spesso urlata che pro- pone un’immagine dell’isola che ricorda quella del 2011, quando si è verificata un’impennata di ar- rivi dei migranti rispetto al 2010, ma anche dal fatto che lo stato italiano continua a descrivere l’inclusione dei migranti già pre- senti sul territorio come un’emer- genza. In realtà, la gestione dei processi di integrazione è diven- tata più caotica in seguito all’in- troduzione del Decreto sicu- rezza bis, che ha abolito il per- messo di soggiorno per motivi umanitari, condannando molte persone già in Italia alla condi- zione di irregolarità e ad uscire dai progetti Sprar. CALA LA PERCEZIONE D’INSICUREZZA Nonostante i provvedimenti anti migranti, nel 2019 è diminuita la percezione di insicurezza che provano gli italiani nei confronti delle persone che arrivano nel paese. Un recente rapporto dell’Asso- ciazione Carta di Roma, intitolato «Notizie senza approdo» ribadi- sce che c’è «una assenza di cor- relazione tra quantità di esposi- zione mediatica del fenomeno e l’incremento della percezione di insicurezza delle persone». Nel 2019 il tema migratorio è stato molto presente sui media: sui 304 giorni analizzati, solo uno è stato privo di notizie sull’immi- grazione. Tuttavia, si è verificato un calo di dieci punti dell’insicu- rezza percepita nei confronti di migranti e stranieri. Ad aiutare il cambiamento è stata una ridu- * ITALIA 28 marzo 2020 MC Abbiamo fatto il nostro dovere, niente più. Se vedi persone disperarsi nell’acqua, le salvi "

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