Missioni Consolata - Marzo 2020
conflitto anglofono. E, a luglio, la Camera dei rappresentanti di Washington ha adottato la risolu- zione n. 358 che chiede al go- verno del Camerun di ricostituire il sistema federale per tentare di risolvere la crisi. Sempre a luglio, la Svizzera, che da secoli ha adottato un sistema federale ed è un altro partner importante del Camerun, ha avviato un tentativo di mediazione indicando al presi- dente camerunese Paul Biya proprio il modello svizzero in- centrato sui cantoni che nei se- coli ha garantito la convivenza tra comunità linguistiche diverse. Anche sul fronte interno le cose stanno cambiando. L’opinione pubblica moderata francofona è sempre più incline all’idea di uno stato federale, da tempo invo- cato dai moderati anglofoni. Le pressioni internazionali e na- zionali hanno portato all’inizio di ottobre alla convocazione di un dialogo nazionale inclusivo per affrontare la situazione. Nell’in- contro si è parlato di uno statuto speciale per le regioni an- glofone, dell’immediato rilancio di alcuni progetti come la costru- zione di infrastrutture: aeroporti e porti marittimi nelle due re- gioni, dell’integrazione degli ex combattenti nella società e del ripristino del vecchio nome, Re- pubblica unita del Camerun. Come segno di distensione, poi, il presidente Biya ha ordinato di * CAMERUN 22 marzo 2020 MC " I civili continuano a essere uccisi e le abitazioni degli anglofoni vengono bruciate © AFP/ Alexis Huguet Qui: aprile 2018, un soldato pattuglia le strade di Buea, capoluogo della regione Sud Ovest, dopo la crisi iniziata nel 2016 e divenuta conflitto nell’ottobre 2017. * fermare i procedimenti giudiziari contro più di 300 prigionieri, tra cui il leader dell’opposizione Maurice Kamto del Crm ( Came- run renaissance movement ). Un provvedimento, quello del- l’amnistia, non ritenuto suffi- ciente dai separatisti che conti- nuano a chiedere la liberazione di tutti i prigionieri reclusi dal 2016, compresi i dieci leader condannati all’ergastolo lo scorso agosto. Nonostante il dibattito in corso, la violenza continua. «I civili con- tinuano a essere uccisi senza pietà e le abitazioni degli an- glofoni vengono bruciate - con- clude la nostra fonte -. La vita è davvero difficile perché a sof- frire è soprattutto la gente co- mune. Il governo pensa ancora di poter decidere da solo. La so- luzione migliore è solo un dia- logo inclusivo che vada alla ra- dice della crisi e trovi una solu- zione una volta per tutte». Enrico Casale
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