Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020

fatti da parte. I nigeriani conti- nuano a venire uccisi e molti di noi si stanno chiedendo se esi- ste ancora un governo nella no- stra nazione». Eppure la risposta è stata de- bole. La proposta di Buhari è stata semplicemente quella di creare delle aree per permet- tere ai Fulani di far pascolare le proprie mandrie; aree, peraltro, che dovrebbero essere sottratte ai contadini. Vi è stata perfino una campagna dal provocativo slogan: «Meglio vivi senza la terra, che morti con la terra». SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI Intanto si aggrava di giorno in giorno il bilancio delle vittime. Nella notte del primo agosto scorso un gruppo di uomini ar- mati ha ucciso un sacerdote, don Paul Offu, parroco di Saint James the Greater (Ugbawka) nella diocesi di Enugu. È stato il LIBERTà RELIGIOSA il loro omicidio sia stato accura- tamente pianificato. Questo atto malvagio non può essere defi- nito un attacco per vendetta (come spesso è stato sostenuto in questi casi). Per quale motivo sono stati attaccati? Perché nes- suno è intervenuto?». All’indomani del tragico attacco a Mbalom, mons. Wilfred Chikpa Anagbe, vescovo di Makurdi, ha dichiarato ad Acs: «C’è una chiara agenda, un piano per islamizzare tutte le aree a mag- gioranza cristiana della Middle Belt nigeriana». Lo stato di Benue, tra i pochi nell’area a maggioranza cri- stiana è, infatti, quello più col- pito dalle violenze. Tra i cristiani è forte il sospetto che vi sia un piano per espandere l’influenza islamista nella cintura centrale e nella Nigeria meridionale. IMPUNITÀ Più volte i vescovi hanno richia- mato le autorità federali al pro- prio dovere. Anche il 22 maggio 2018, la giornata in cui si sono celebrati i funerali delle vittime di Mbalom e si sono tenute in tutto il paese marce di protesta pacifiche per chiedere al go- verno di porre un freno agli at- tacchi. Quel giorno i vescovi hanno intimato al presidente Buhari di fare il proprio dovere. Primo fra tutti, l’allora arcive- scovo di Abuja, il card. John Onaiyekan, che, in un messag- gio al presidente, ha affermato: «Proteggi le nostre vite oppure sito web della diocesi a riferire che, con tutta probabilità, è stato ucciso da mandriani fulani. Stessa sorte era toccata prece- dentemente, sempre nell’area di Enugu, a padre Clement Ra- puluchukwu Ugwu, parroco di San Marco. Il sacerdote, rapito nella notte del 17 marzo 2019, è stato poi trovato morto nella bo- scaglia dai suoi parrocchiani. Il 15 luglio 2019 una donna in- cinta è stata brutalmente uccisa assieme ad altri due cristiani ad Ancha, nello stato nigeriano di Plateau. Cinque giorni dopo, il 20 luglio, nella diocesi di Ja- lindo nello stato di Taraba, il gio- vane agricoltore cristiano Solo- mon Yuhwam è stato ucciso nella sua abitazione da man- driani fulani. Nel marzo del 2014 era riuscito a salvarsi - fingen- dosi morto - da un altro attacco fulani che era invece costato la vita a suo fratello e a tanti altri cristiani del suo villaggio. La lista è lunga, così come è ele- vato il numero di cristiani che fuggono dalle proprie case, spingendo le diocesi dell’area ad aprire campi di accoglienza. Eppure sembra che nessuno possa o voglia fermare le vio- lenze, nonostante i ripetuti ap- pelli, anche all’Occidente, da parte dei vescovi nigeriani. «Non commettete lo stesso er- rore che è stato fatto con il ge- nocidio in Ruanda - ha più volte ribadito monsignor William Amove Avenya, vescovo di Gboko -. Era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno lo ha fermato». Marta Petrosillo 64 gennaio ~ febbraio 2020 MC © ACN / Diocesi di Makurdi © ACN / Diocesi di Makurdi

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