Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020

non intervenire. E così i Fu- lani uccidono, distrug- gono e poi fuggono, mentre nessuno fa niente. Anzi, se la po- lizia trova la gente lo- cale con le armi che cerca di difendersi, generalmente arre- sta questi anziché i Fulani. I mandriani si sentono forti, perché c’è un loro uomo al potere che li pro- tegge». Buhari è perfino il pa- trono della principale or- ganizzazione di pastori fu- lani, la Miyatti Allah cattle bree- ders association of Nigeria , Macban, che, secondo alcune Ong locali, dovrebbe essere perseguita per terrorismo. E, come fa notare la Ong nigeriana International society for civil li- berties & the rule of law (nota come Intersociety ), l’ondata di violenze dei Fulani si è intensifi- cata già a partire dal giugno 2015, un mese dopo l’elezione di Buhari a presidente. DIFFICILE DA DEFINIRE, CHIARO NELLA SUA GRAVITÀ Se il Gti parla di 1.158 vittime de- gli estremisti fulani nel 2018, e Amnesty international cita, per lo stesso anno, 2.000 morti e 182mila sfollati, Intersociety so- stiene addirittura che i morti siano 2.400, a testimonianza di quanto sia ancora difficile da di loro si sono radicalizzati e, so- prattutto, si sono dotati di armi di ultima generazione che prima non possedevano. I SOSPETTI SUL POTERE «Prima i Fulani portavano le mandrie assieme alle loro fami- glie e avevano con sé dei sem- plici bastoni - ci racconta mons. William Amove Avenya, vescovo di Gboko, nello stato a maggio- ranza cristiana di Benue -, oggi sono armati di fucili Ak 47. Armi costose che non possono per- mettersi. Chi le fornisce loro? Poi, in quelle aree ci sono check point ogni due chilometri. Per- ché nessuno li ferma?». Nonostante i ripetuti massacri, nessun colpevole è stato fino a oggi indagato, arrestato o con- dannato. Secondo alcuni, il principale mo- tivo di questa assenza di misure di contrasto alla violenza, sta nell’appartenenza dell’attuale presidente Mohammed Buhari proprio all’etnia fulani. «Vogliono colpire i cristiani, e il governo non fa nulla per fer- marli, perché anche Buhari è di etnia fulani», ha dichiarato lo scorso anno ad Acs, Aiuto alla Chiesa che soffre il vescovo di Lafia, nello stato di Nassarawa, mons. Matthew Ishaya Audu. A lui si unisce anche monsignor Peter Iornzuul Adoboh: «È triste, ma dobbiamo constatare che è come se vi fosse un ordine da parte del governo federale di LIBERTà RELIGIOSA In queste pagine: pastore fulani armato. | Distruzioni in un villag gio vicino a Kaduna dopo un at tacco fulani. | Proteste del 22 mag gio 2018 nella dioecsi di Abuja. | Funerale delle vittime dell’attacco a Mbalom (Makurdi) * 62 gennaio ~ febbraio 2020 MC nell’Africa occidentale. Con l’ar- rivo dei colonizzatori francesi e britannici, tuttavia, l’impero fu- lani è collassato. Sebbene vi siano anche dei Fu- lani sedentari, la cultura tradizio- nale è stata preservata princi- palmente dai nomadi. RADICALIZZATI E ARMATI I mandriani fulani in Nigeria hanno sempre fatto pascolare li- beramente il loro bestiame nel Nord del paese e nella cosid- detta Middle Belt, la cintura di stati che si frappone tra il Nord a maggioranza musulmana e il Sud a maggioranza cristiana. Alcuni attribuiscono l’ escalation di violenza degli ultimi anni a fattori di tipo etnico o econo- mico. Certamente le tensioni tra agricoltori e pastori, aggravate dalla diversa appartenenza et- nica, sono sempre state pre- senti. È anche vero che i cam- biamenti climatici e la riduzione delle terre da pascolo stanno spingendo i Fulani a spostarsi in zone nuove. Ma negli ultimi anni gli attacchi si sono fatti sistema- tici, più feroci e, soprattutto, con una connotazione religiosa. Gli obiettivi, infatti, sono spesso cristiani, così come le aree sono quelle a maggioranza cristiana. Don Polycarp Lamma, della dio- cesi di Jalindo, non ha dubbi sul fatto che le violenze siano reli- giosamente motivate: «Quando attaccano, gridano “Allah u Ak- bar”. Se volessero semplice- mente attaccare un diverso gruppo etnico, perché gridare una simile frase? Vogliono at- taccare i cristiani». Sebbene il Gti spieghi che gli eventi attribuiti agli estremisti fulani riflettono l’uso del terrori- smo come una tattica utilizzata nel conflitto tra pastori e agricol- tori, e che non ci sia un vero e proprio gruppo unico e organiz- zato, è innegabile che molti tra © ACN / Diocesi di Makurdi

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