Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020

LE PATOLOGIE INDOTTE Nel 2015 scienziati di 41 paesi hanno informato le Nazioni Unite e l’Oms che molti studi scientifici dimostrano che i campi elettro- magnetici colpiscono gli organi- smi viventi a livelli anche molto più bassi rispetto a quelli indicati come sicuri dalla maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali (già da 0,6 V/m). Oltre agli effetti termici da esposizione acuta, i Cem determinano effetti biologici da esposizione cronica. Tra i principali effetti biologici, in- dipendenti da quelli termici, ci sono i danni alla barriera ema- toencefalica, con un aumento del rischio di malattie neurode- generative come l’Alzheimer, l’infertilità soprattutto maschile (lesioni strutturali e funzionali del testicolo, alterazione dei para- metri dello sperma e della sua concentrazione nell’epididimo), disturbi neuro-comportamentali, danni alle cellule neuronali, danni al feto e alterazioni del neuro-sviluppo, aumento dello stress ossidativo, danni al Dna, disturbi metabolici e del sistema endocrino, alterazioni del ritmo cardiaco. In particolare l’au- mento dello stress ossidativo e i danni al Dna si traducono in un aumentato rischio di tumori. A seguito di esposizione prolun- gata a radiofrequenze è stato osservato l’aumento dei gliomi cerebrali soprattutto ipsilaterali, dei neurinomi acustici, dei linfomi, dei tumori del pancreas, del cuore e delle ghiandole sur- renali. Nel 2011, la Iarc ( International agency for research on cancer ) inserì le radiofrequenze in classe 2B (possibile cancero- geno), ma, alla luce delle nuove evidenze scientifiche di nume- rosi studi, tra cui quelli compiuti su modelli animali da due auto- revoli e indipendenti gruppi di ricerca, l’Istituto Ramazzini in Ita- lia e il National toxicology pro- gram negli Stati Uniti, essa ha deciso di rivedere la classifica- zione delle radiofrequenze, che potrebbero passare in classe 2A (probabile cancerogeno) o addirittura in classe 1A (cancero- geno certo). sto organismo ha elaborato li- nee guida, cioè delle raccoman- dazioni ai governi nazionali per l’adozione di limiti di esposi- zione per la protezione delle persone (pubblico e lavoratori). Sulla base di tali linee guida, nel 1999 l’Unione europea ha ema- nato una raccomandazione, af- finché gli stati membri adottas- sero una normativa comune per la protezione del pubblico ba- sata sui dettami dell’Icnirp e nel 2004 è seguita una direttiva per la protezione dei lavoratori. I medici contestano i valori limite dettati dall’Icnirp, perché otte- nuti studiando gli effetti dei Cem su manichini riempiti di gel, i phantom , come modelli umani, senza considerare che tali mo- delli non possiedono le stesse proprietà dielettriche del corpo umano. Essi inoltre affermano che sono stati presi in conside- razione unicamente gli effetti termici delle radiofrequenze, ma non quelli biologici, le cui con- seguenze sono state dimostrate dagli studi sunnominati, che MC R sono in parte epidemiologici ed in parte sperimentali. Secondo il rapporto indipen- dente sui campi elettromagne- tici e diffusione del 5G dell’Isde ( International society of doctors for environment , l’Associazione dei medici per l’ambiente) pub- blicato il 10 settembre 2019, la maggior parte degli studi che rassicurano sul rischio per la sa- lute da esposizione a radiofre- quenze, tra cui il progetto In- terphone, sul quale si basano le posizioni dell’Oms, hanno rice- vuto finanziamenti da soggetti privati, tra i quali i gestori della telefonia mobile. Per quanto ri- guarda l’Icnirp, la quale afferma che sotto i limiti da essa fissati per la protezione dalle radia- zioni non ionizzanti non vi sono rischi per la salute umana, in un’inchiesta pubblicata il 16 gennaio 2019 da il Fatto Quoti- diano si legge che diversi mem- bri di questa commissione colla- borano a vario titolo con le so- cietà di telecomunicazione e da quel settore ricevono compensi. 59 gennaio ~ febbraio 2020 MC

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=