Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020
ssier 48 I l Concilio Vaticano II aveva ispirato, du- rante il suo svolgimento, un gruppo di ve- scovi guidati da mons. Helder Camara (1909-1999) a costruire una Chiesa servi- trice e povera. Questa utopia prese forma il 16 novembre 1965, nelle Catacombe di Santa Domitilla a Roma, dove pochi giorni prima della chiusura del Vaticano II, quarantaquattro padri conciliari celebrarono un’eucaristia e, con un gesto profetico, firmarono l’«Alleanza della Chiesa dei poveri e dei servi», meglio noto come il «Patto delle catacombe». Molti altri vescovi si unirono successivamente al Patto. I firmatari del documento si impegnarono a vivere in condi- zione di povertà, a rinunciare a tutti i simboli o privilegi di potere e a mettere i poveri al centro del loro ministero pastorale. Questa alleanza è stata considerata il seme della Chiesa di Francesco, che tre giorni dopo essere stato eletto successore di San Pietro, disse ai giornalisti: «Come vorrei una chiesa povera per i poveri!». Bergoglio conosceva bene la «barca» che stava cominciando a guidare. Ed è stata la sua sensibilità per «il grido dei poveri e il grido della terra» che lo ha portato a convocare il Si- nodo speciale per l’Amazzonia, alimentato dal- l’enciclica Laudato si’ (2015) e dalla riaffermazione di una Chiesa che «non può di- menticare i poveri e la cura della Creato». Il pon- tificato di Francesco è diventato un forte richiamo alla conversione della Chiesa e dei po- teri politici ed economici. È ovvio che ciò disturba coloro che, nella Chiesa, ignorano i poveri e non vogliono né perdere i loro privilegi, né mettere in discussione i potenti del mondo globalizzato che obbediscono solo ai desideri del profitto. Una nuova alleanza per la casa comune Sebbene non facesse parte della programma- zione ufficiale del sinodo, il 20 ottobre 2019, giornata missionaria mondiale, potrebbe an- ch’essa divenire una data storica, perché nella stessa sede del Patto del 1965, è stato firmato un nuovo Patto, questa volta per la casa comune: una chiesa dal volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana. La proposta era stata co- struita nei mesi precedenti il sinodo e aveva preso forma nelle prime due settimane della sua realizzazione a Roma. Prima dell’alba di domenica 20 ottobre, cinque pullman parcheggiati in Via dei Cavalleggeri, vi- cino alla sala del sinodo, aspettavano un varie- gato gruppo composto da vescovi sinodali, esperti, leader pastorali, indigeni e religiosi e altre persone coinvolte nelle attività della tenda «Amazzonia, casa comune». La destinazione del gruppo erano le catacombe di Santa Domitilla nel moderno quartiere Ardeatino di Roma. Con 17 chilometri di gallerie, quattro piani e oltre 150mila tombe, queste catacombe sono tra le più grandi di Roma. Vi furono sepolti numerosi mar- tiri del primo cristianesimo, tra cui la stessa Fla- via Domitilla, nipote dell’imperatore Vespasiano che donò la terra ai cristiani, e Nereo e Aquilleo che diedero il nome alla basilica semi sotterra- nea costruita alla fine del IV secolo su richiesta di papa Damaso I. Mentre il gruppo scendeva le scale verso la basi- lica, il silenzio e la commozione hanno preso il sopravvento. La canzone «Alla luce dei martiri della fede», del noto cantautore Antonio Car- doso, annunciava il significato di quella visita. «Torniamo qui - dice il testo - tutte le volte che è necessario. Dopo il Concilio ci siamo incontrati per camminare con i poveri e Gesù. Torniamo qui per riscattarci in Amazzonia. Cerchiamo tutte le alleanze in queste tombe alla luce dei martiri della fede». E, usando la tintura rossa estratta dal seme dell’ urucum (annatto) dell’Amazzonia, tutti hanno lasciato le loro impronte digitali su un panno morbido, simbolo della memoria del Gesù martire e di coloro che, per fede in lui, hanno versato il loro sangue. Il «Patto delle catacombe» rivive e si rinnova DAL 16 NOVEMBRE 1965 AL 20 OTTOBRE 2019 Nelle catacombe di Domitilla è stato firmato un nuovo patto. Per la casa comune. Per una Chiesa dal volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana. di JAIME C. PATIAS gennaio ~ febbraio 2020
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