Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020

La conversione pastorale implica anche una pro- spettiva missionaria di itineranza, vicinanza e una presenza più efficace con i popoli, supe- rando le visite sporadiche ( desobrigas ) e creando relazioni permanenti nella missione. Il sinodo sottolinea l’importanza di gruppi itineranti com- posti da diversi carismi, istituzioni e congrega- zioni, religiose e religiosi, laici e sacerdoti che lavorano formando una rete viaggiante (Doc. fi- nale 39 e 40). Non bisogna più camminare da soli. La missione si svolge in una rete e in comu- nione ecclesiale. Il desiderio è che la Chiesa as- suma in Amazzonia la sinodalità missionaria (Doc. finale 86-88). Davanti alla realtà amazzonica Questo sinodo è stata una cosa unica. Le nume- rose attività (incontri, dibattiti, celebrazioni, mo- stre) della «Tenda amazzonica: la casa comune» (con sede principale nella chiesa della Traspon- tina in via della Conciliazione, a Roma) durante l’assemblea sinodale hanno portato a Roma rap- presentanti dei popoli del territorio panamazzo- nico per «ascoltare insieme» con Francesco, i padri e le madri sinodali. Francesco ha invitato la periferia a sedersi nel centro del cristianesimo, la «foresta amazzonica» è stata piantata nella «fo- resta di pietre» e la «città eterna» è stata ossige- nata. Nella missione, i protagonisti sono la realtà e i suoi popoli che, oltre ad essere valorizzati, de- vono anche assumersi la loro responsabilità. «Questo sinodo vuole essere un forte appello per tutti i battezzati in Amazzonia ad essere discepoli missionari. (...) Pertanto, crediamo che sia neces- sario generare un maggiore impulso missionario tra le vocazioni native; l’Amazzonia deve essere evangelizzata anche dai suoi abitanti» (Doc. fi- nale 26). In questo senso, la proposta di nuovi «ministeri per uomini e donne in modo equo» (95) e l’«elaborazione di un rito amazzonico» (119) sono encomiabili. L’ambiente e il «peccato ecologico» Un altro momento saliente di questo sinodo è stato quello di affermare che l’ecologia integrale e la cura della casa comune sono parti costitutive della missione della Chiesa. Pertanto, l’azione evangelizzatrice con i suoi progetti e missionari non può dimenticare la cura della vita del pia- l’universo. “Siamo inseriti dal battesimo nella di- namica dell’amore attraverso l’incontro con Gesù, che dà un nuovo orizzonte alla vita” (DAp 12). Questo straripamento spinge la Chiesa alla conversione pastorale e ci trasforma in comunità viventi, lavorando in gruppi e reti al servizio dell’evangelizzazione. La missione così intesa non è opzionale, un’attività della Chiesa tra le altre, ma la sua stessa natura: la Chiesa è mis- sione! “L’azione missionaria è il paradigma del- l’intera opera della Chiesa”(EG 15)» (Doc. finale 21). Ciò che colpisce è la convinzione che la missione appartiene a tutti, la Chiesa è missione, e quindi «ogni cristiano è una missione» di Dio nel mondo. Con ciò, la missione cessa di essere qualcosa di esterno come «ornamento» e di- venta qualcosa di essenziale: «La vita è mis- sione» (EG 273) e questo pone la Chiesa sulla soglia per entrare «nel cuore di tutti i popoli» (Doc. finale 18). Una revisione dello stile missionario Proponendo la conversione nei modi più diversi, il sinodo ribadisce che la «gioia del Vangelo» prima di essere diretta verso gli altri è diretta alla Chiesa stessa e ai suoi missionari. La conversione integrale si manifesta principalmente attraverso la conversione pastorale (missionaria) e sinodale. Per i missionari questa conversione richiede una seria revisione dello stile di missione che presup- pone una presenza incarnata nella realtà e nella vita dei popoli. «La nostra conversione pastorale sarà samaritana, in dialogo, accompagnando le persone con volti concreti di indigeni, contadini, discendenti africani ( quilombolas ), migranti, gio- vani e abitanti delle città. Tutto ciò comporterà una spiritualità di ascolto e annuncio» (Doc. fi- nale 20). ssier 46 gennaio ~ febbraio 2020 Qui a sinistra : uno scorcio interno della chiesa Transpontina, sede principale di «Amazzonia: casa co mune», che ha ospitato mostre e incontri suscitando scandalo e feroci critiche da parte dei contrari al Sinodo panamazzonico (e a Francesco). A destra : una partecipante indigena al Sinodo panamaz zonico. Sotto : l’esterno della chiesa Transpontina con, in primo piano, gli striscioni esplicativi. © Jaime C. Patias

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