Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020
I l Sinodo per l’Amazzonia dello scorso ot- tobre è stato una benedizione per la Chiesa e per l’umanità. Allo stesso tempo, ha posto sul tavolo le principali sfide per la missione in un mondo globalizzato e mi- nacciato. L’intero processo di preparazione e rea- lizzazione di questo evento ecclesiale convocato da papa Francesco ha rafforzato la convinzione che territorialità e popoli determinano una mis- sione che deve includere l’ecologia. Questa pro- spettiva aveva già acquisito slancio durante la visita del papa a Puerto Maldonado in Perù (gen- naio 2018), un gesto che aveva sottolineato l’im- portanza di ascoltare gli indigeni e gli altri popoli. La sfida ad «altari» e «troni» Questo processo di ascolto del «grido dei poveri e del grido della terra» sfida «altari» e «troni» nella ricerca di nuovi modi di essere Chiesa. Il rinnovamento desiderato comporta necessaria- mente la conversione. Durante l’assemblea sinodale, svoltasi dal 6 al 27 ottobre a Roma, la riflessione ha avuto come temi: la conversione pastorale, la partenza mis- sionaria, la conversione culturale, il dialogo ecu- menico, interreligioso e interculturale, la conversione sinodale, i nuovi ministeri, la teolo- gia, catechesi e formazione inculturata, il riti amazzonici, la Chiesa povera, con e per i poveri. Temi che rappresentano una sfida alla missione della Chiesa e, quindi, si scontrano con «altari» al proprio interno (come raccontato a pag. 41 di questo dossier, ndr ). D’altra parte, temi come conversione integrale, conversione ecologica, modelli di sviluppo soste- nibile, cura della casa comune, promozione eco- logica integrale, grido dei poveri e grido della terra, interdipendenza tra tutti gli esseri, ecc., sfi- dano i «troni» del sistema capitalista attuale che è neoliberista e predatore. È bene sottolineare che tutte queste domande sono interconnesse da una «spiritualità del- l’ascolto» e dall’annuncio della buona novella con uno «spirito profetico». Nel pontificato di Francesco, le basi per questo cambiamento sono state poste nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium (2013)* e nell’enci- clica Laudato si’ (2015). Allo stesso modo, il do- cumento finale del sinodo (che dovrebbe orientare l’esortazione post sinodale) indica un passaggio dall’ascolto alla conversione integrale ponendo l’Amazzonia come «luogo teologico» simbolico per l’intera Chiesa universale. I nuovi percorsi della Chiesa Una lettura missionaria del documento finale aiuta a mettere in luce che il tema della missione è ben articolato in cinque percorsi (e altrettanti capitoli) di «conversione»: integrale, pastorale, culturale, ecologica e sinodale. Quando, a inizio del capitolo 2 del documento, si legge: «Una chiesa missionaria in uscita richiede da noi una conversione pastorale» (20), scor- giamo la sintonia tra il sinodo e la teologia della missione del Concilio Vaticano II e delle confe- renze dell’episcopato latinoamericano (Celam). Infatti, al numero 21 si legge: «La Chiesa, per sua natura, è missionaria e ha la sua origine nell’“amore fontale di Dio” (AG 2). Il dinamismo missionario che scaturisce dall’amore di Dio si ir- radia, si espande, trabocca e si diffonde in tutto Il grido della Terra: dopo l’ascolto, l’azione IL DOCUMENTO FINALE DEL SINODO: UNA LETTURA MISSIONARIA Il Sinodo è stato un successo, ma adesso viene il difficile: passare dall’ascolto all’azione. E questa dovrà sfidare «altari» e «troni». La Chiesa sarà sempre missionaria, ma in modo diverso. La «conversione» passa anche attraverso un nuovo tipo di presenza sul territorio amazzonico e al fianco dei popoli che lo abitano. di JAIME C. PATIAS 45 gennaio ~ febbraio 2020 Amazzonie MC (*) Abbreviazioni utilizzate nel testo: AG = Decreto Ad Gentes; EG = Evangelii Gaudium; DAp = Documento di Aparecida.
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