Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2020
L a situazione dell’Amazzonia, cuore bio- logico della Terra, è drammatica. Sono necessari - ricorda nei passaggi iniziali il documento finale del Sinodo* - dei cambi radicali e urgenti nonché una nuova direzione che permetta di salvarla (2). Nella regione amazzonica coesiste una realtà plurietnica e multiculturale, dato che, oltre ai po- poli originari, esistono popolazioni meticce nate dall’incontro tra popoli diversi (8). I popoli indi- geni hanno come orizzonte il «buon vivere», che significa vivere in armonia non soltanto con se stessi e con gli altri esseri umani, ma anche con la natura e con l’essere supremo (9). Questa realtà plurietnica, pluriculturale e plurire- ligiosa richiede un’apertura al dialogo, ricono- scendo la molteplicità degli interlocutori: oltre ai popoli indigeni, quelli rivieraschi, i contadini, gli afrodiscendenti, le organizzazioni della società civile, i movimenti sociali popolari, lo stato (23). Senza dimenticare le altre chiese cristiane e de- nominazioni religiose, anche se le relazioni tra cattolici e pentecostali, carismatici ed evangelici non sono facili (24). Va poi precisato che, in Amazzonia, il dialogo interreligioso si rivolge specialmente alle religioni indigene e ai culti afro. Queste tradizioni meritano di essere cono- sciute, comprese nelle loro espressioni e nelle loro relazioni con la foresta e la madre terra (25). Nella foresta non soltanto la vegetazione è in connessione, ma anche i popoli sono collegati in una rete di alleanze che porta vantaggi per tutti. Grazie a questo sistema di interrelazioni e inter- dipendenze il pur fragile equilibrio dell’Amazzo- nia si è preservato nel tempo (43). La visione indigena e quella occidentale Il pensiero dei popoli indigeni offre una visione integrale della realtà, una visione capace di com- prendere le molteplici connessioni esistenti tra tutti gli elementi del creato. Questo contrasta con la corrente dominante del pensiero occiden- tale che, per comprendere la realtà, tende a frammentarla, senza riuscire ad articolare una vi- sione complessiva e unitaria. Oltre a ciò, nei po- poli indigeni s’incontrano anche altri valori come la reciprocità, la solidarietà, il senso di comunità, l’eguaglianza (44). L’avidità per la terra è alla radice dei conflitti che portano all’etnocidio, così come all’assassinio e alla criminalizzazione dei movimenti sociali e dei suoi dirigenti. La demarcazione e la protezione delle terre indigene è un obbligo degli stati na- zionali e dei loro rispettivi governi. Senza dubbio, buona parte dei territori indigeni sono sprovvisti di protezione e quelli già demarcati (per esem- pio, la terra degli Yanomami) sono invasi a causa dell’estrattivismo minerario e forestale, dei grandi progetti infrastrutturali, delle coltivazioni illecite ( in primis , la coca) e dei latifondi che pro- muovono le monocolture e l’allevamento esten- sivo (45). Come spiega molto bene la Laudato si’, l’«ecolo- gia integrale» ha il suo fondamento nel fatto che tutto è in connessione. Questo significa che eco- logia e giustizia sociale sono intrinsecamente unite (66). Una delle cause principali della di- struzione dell’Amazzonia è il cosiddetto «estrat- tivismo predatorio» che risponde alla logica dell’avarizia, propria del paradigma tecnocratico dominante (67). La visione indigena e quella occidentale Risulta scandaloso che si criminalizzino i leader indigeni e le comunità per il solo fatto di recla- mare i propri diritti. In questi ultimi anni, la re- gione amazzonica ha visto un continuo incre- mento dello sfruttamento delle risorse naturali (legname, petrolio, oro e molto altro) e lo svi- luppo di megaprogetti infrastrutturali (dighe, centrali elettriche, strade). Tutto questo si è tra- dotto in pressioni dirette sui territori ancestrali senza la possibilità per gli indigeni di ottenere giustizia (69). 39 gennaio ~ febbraio 2020 L’Amazzonia , cuore biologico del mondo IL DOCUMENTO FINALE DEL SINODO: UNA LETTURA LAICA Come l’ Instrumentum laboris, anche il documento finale del Sinodo panamazzonico ha tra i propri meriti la chiarezza delle posizioni. Almeno quando parla della situazione politica, ambientale e antropologica. di PAOLO MOIOLA Amazzonie MC (*) I numeri tra parentesi si riferiscono al corrispondente punto del documento finale del sinodo. Quello qui consi- derato - scaricato dal sito del Vaticano - è datato 26 otto- bre 2019 ed è redatto in lingua spagnola.
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