Missioni Consolata - Dicembre 2019

DICEMBRE2019 MC 79 MC R dati, ma non lo sono affatto, e anzi contribuiscono a orientare la riflessione sul valore intrinsecamente umano del lavoro e delle relazioni tra gli uomini che lo svolgono. Così Bruni ritrova nei libri di Isaia e Geremia alcune delle pagine più belle ed edificanti sull’operare con le mani: «Dio ci attende nelle botteghe, manovrando il tor- nio dal suo banco di lavoro», e si spinge a dire che alcuni versetti del libro del Qoelet dovrebbero essere affissi «al- l’ingresso di tutte le business schools , imprese, banche». Gli ultimi capitoli del libro sono dedicati alle parabole più conosciute (e forse più interpretate) del Nuovo Testa- mento, tra le quali quella del figliol prodigo, quella dei talenti, del buon samaritano, interpretate anche alla luce di nuovi studi biblici («che in un libro sul tema del lavoro nella Bibbia può valere la pena almeno conoscere»). Così il figliol prodigo diventa il migrante moderno che lascia la casa paterna e si ritrova a svolgere i lavori più umili, e scopriamo che il racconto del buon samaritano ha ispi- rato le teorie del premio Nobel per l’economia Amartya Sen sulla giustizia come equità e imparzialità. L’Arca e i talenti è un libro semplice che fa riflettere sulle condizioni del lavoro di ognuno di noi, forse «meno di- vino» di quello raccontato dalle Sacre Scritture, e sulla possibilità di considerarlo, come farebbe San Francesco, un «fratello lavoro», capace di generare relazioni di coo- perazione e amicizia. LA VOCE DELLE DONNE L e diciassette voci raccolte dalla giornalista Sa- bina Caligiani e pubblicate nel volume La voce delle donne. Pluralità e differenza nel cuore della Chiesa , recentemente uscito per le edizioni Paoline, sono le voci di teologhe, filosofe, sociologhe, bibliste, sto- riche dell’arte, laiche e religiose, che hanno focalizzato la loro ricerca, in un modo o nell’altro, sul ruolo e sul con- tributo delle donne nella Chiesa, soprattutto nella Chiesa di Francesco. Nell’introduzione al volume, Caligiani dice di essere stata ispirata dal libro di Beate Beckmann Zöller, Frauen bewe gen die Päpste: Hildegard von Bingen, Brigitta von Schweden, Ca terina von Siena, Mary Ward, Elena Guerra, Edith Stein , su quanta influenza le donne del passato ebbero nelle gerar- chie ecclesiastiche storiche, e di come posero le basi per la «costruzione di una “teologia al femminile”». Dalla lettura di quel libro è nata l’idea di raccogliere alcuni contributi sui nostri giorni di donne che si trovano ad af- frontare gli stessi problemi e le stesse questioni del pas- sato. Le voci che ne emergono non sono un unisono, anzi, alle volte sono molto discordanti tra loro, riflesso di modi di- versi di vivere la propria «missione» all’interno della co- munità secondo il carisma e la sensibilità di ciascuna. Un filo comune tuttavia c’è: la ricerca di nuovi modelli e prospettive per la costruzione di una nuova «teologia al femminile». Ciò che non viene negato è l’indiscusso, ma forse poco conosciuto, contributo delle donne nella storia della chiesa, ma da tutte le interviste emerge, più o meno marcatamente, che soltanto con l’accesso delle donne alle facoltà teologiche sancito dal Concilio Vati- cano II si è avuto un vero punto di svolta nello studio e nella riflessione biblico-teologica. Le dissonanze si sentono su altre questioni: se da una parte le riflessioni di studiose e teologhe del calibro di Cettina Militello, Adriana Valerio, Cristina Simonelli, Marinella Perroni e Serena Noceti puntano l’attenzione sugli stereotipi di genere, sull’emarginazione delle donne, sul «femminismo come onda d’urto», sull’antropocentri- smo e sull’«esercizio diffuso del potere maschile», sia a li- vello politico che ecclesiale, affrontando anche di petto la questione del gender (inteso come genere) e le relazioni di potere uomo-donna (modelli e paradigmi che conti- nuano a essere perpetuati), dall’altra, i toni di Mery Me- lone, di suor Marcella Farina, tra le altre, si fanno più pa- cati e più in linea con l’idea del «genio femminile» della Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II. Diverse e molteplici sono anche le considerazioni sull’i- stituzione del diaconato femminile, per il quale, ad esem- pio, Serena Noceti si dichiara a favore perché introdur- rebbe un «necessario riequilibrio con la figura del prete nella comunità». Nonostante l’intento del libro non sia quello di fornire una summa sulla discussione in atto nella Chiesa circa la teologia femminile e femmi- nista, ma piuttosto di stimolare una discus- sione sul tema, l’assenza di una conclusione comune sembra indebolire il volume la- sciandolo in una certa misura irrisolto. Dal libro, tuttavia, emerge un’opinione condivisa e una speranza che il futuro po- trà essere più «roseo» per le donne in que- sta Chiesa di Francesco, e la necessità di una comunione di visioni, nel rispetto delle differenze individuali di ciascuna, che possa costituire un «approccio fe- condo» alla discussione. Sabina Caligiani, La voce delle donne. Pluralità e differenza nel cuore della Chiesa , Edizioni Paoline, 2019, pp. 224, euro 17,00. #

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