Missioni Consolata - Dicembre 2019

IL NOSTRO LAVORO ACCANTO AI MIGRANTI E AI WARAO Dal maggio 2018 un’équipe itinerante dei missionari della Consolata è attiva a Boa Vista (Brasile) nell’accoglienza dei rifugiati venezuelani, in particolare del popolo warao. Boa Vista sta affrontando un’emer- genza senza precedenti: quella di assi- stere migliaia di migranti e richiedenti asilo venezuelani, 40mila secondo le fonti ufficiali e oltre il doppio secondo conteggi informali. Per ora sono dispo- nibili solo 13 centri di accoglienza che ospitano 6.500 persone, mentre tutti gli altri vivono in 16 occupazioni se non addirittura per strada. Gli sforzi dei missionari della Conso- lata si concentrano sulle persone più vulnerabili che vivono nello spazio di Ka Ubanoko, un complesso sportivo abbandonato occupato la scorsa estate. Lì vivono circa 650 venezue- lani, la maggior parte Warao, alcuni in- digeni E’ñepa e oltre un centinaio di persone che non hanno avuto la possi- bilità di essere assistiti da un centro di accoglienza e vivevano all’ombra degli anacardi nel quartiere di Pintolândia. Fra questi rifugiati i bambini sono circa 250 e i missionari cercano di for- nire loro cibo e un minimo di istru- zione, visto che nella loro condizione frequentare la scuola è impossibile. Aiutaci a coprire i costi per l’istruzione dei bambini venezuelani rifugiati. DICEMBRE 2019 MC 77 MC R NATALE DI SOLIDARIETÀ 2019 UNA CASA PER TUTTI per aiutare tramite MCO a pagina 83 trovi i dati necessari e i contatti. GRAZIE IL NOSTRO LAVORO PER LE TERRE ANCESTRALI E I POPOLI CHE LE ABITANO IN RD CONGO Da decenni lavoriamo con i pigmei bambuti, tradizionali custodi della foresta pluviale dell’Ituri, nel Nord Est paese. Minacciati da Mobutu Sese Seko, che già negli anni Ottanta li forzò a lasciare la foresta e a sedentarizzarsi, emarginati dalla maggioranza bantu che li considera esseri subumani, oggi vedono la loro foresta e se stessi minacciati anche dalle attività estrattive condotte da grandi imprese e da minatori artigianali. Il nostro lavoro con loro consiste nel proteggerne la cultura e lo stile di vita e, al tempo stesso, di sostenere il loro tentativo di re- lazionarsi con gli altri popoli, ad esempio attraverso l’istruzione, e di garantire loro l’assistenza sanitaria essenziale. ( vedi Marco Bello, Sempre nomadi, ma fino a quando , MC 10/2019 e anche Chiara Giovetti, Pigmei, scuola, foresta: un momento diffi- cile , MC 6/2017) NELL’AMAZZONIA Il nostro impegno per i popoli indigeni e la salvaguardia delle terre ancestrali giunge anche all’Amazzonia, sia quella brasiliana che quella colombiana ed ecuadoregna. Nell’Amazzonia del Brasile sosteniamo la lotta per i diritti del po- polo yanomami insediati nella foresta attorno al rio Catrimani e quelli dei popoli (Macuxi, Wapichana, Taurepang e altri) della terra indigena Raposa Serra do Sol nello stato di Roraima. In Colombia siamo attivi nel Caquetá, dove, con i gruppi di giovani delle nostre parrocchie e delle scuole secondarie, sosteniamo le iniziative locali di formazione alla cura dell’ambiente sia nei quar- tieri dei centri abitati della zona che nelle zone del fiume vicine a questi centri, e progetti alternativi alla produzione della coca. Aiutaci a coprire i costi per l’iscrizione di un bambino pigmeo alla scuola primaria nella foresta del Congo o a realizzare corsi di formazione e iniziative di salvaguardia dell’ambiente in Amazzonia.

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