Missioni Consolata - Dicembre 2019

MONDO 28 MC DICEMBRE 2019 l l cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna è stato salutato con nu- merose commemorazioni e non solo da parte di istituzioni go- vernative e scientifiche. Accanto a queste, però, si è nuovamente le- vato un interrogativo che, sin dagli anni Sessanta, ha stimolato un di- battito destinato ancora oggi a ri- manere senza risposta: è giusto spendere miliardi di dollari per esplorare lo spazio quando l’uomo non ha ancora risolto i problemi di convivenza civile sulla Terra? La domanda, chiara e diretta, non può avere un riscontro altrettanto univoco per il semplice motivo che si sta parlando di due attività e ar- gomenti ben distinti e separati. È però possibile, proprio partendo dalla polemica innescata dai movi- menti di contestazione, interse- care e spiegare che spendere una tal quantità di denaro, alla fine porta beneficio all’intera umanità, compresi quei paesi e quei popoli che, nel contesto della Guerra fredda, venivano chiamati Terzo e Quarto Mondo. Dallo spazio, tanti vantaggi quotidiani I viaggi nello spazio non ci hanno portato solo conoscenze più ap- profondite sull’Universo e nuove risposte sul nostro passato e sul nostro possibile futuro. A parte la famosa foto della Terra che sorge dalla Luna ripresa dall’Apollo 8 il 24 dicembre 1968, considerata dalla rivista Life come una delle fo- tografie ambientaliste più influenti della storia dell’umanità, sono moltissimi i vantaggi che quotidia- namente, senza che neppure ce ne accorgiamo, abbiamo dalla ri- cerca spaziale: dall’abbigliamento per proteggerci dalle temperature calde e fredde, ai Gps, dagli smartphone alle lenti antigraffio. Altrettanto importanti a livello globale sono le riprese fotografi- che e video che ci pervengono co- stantemente dalle centinaia di sa- telliti che orbitano attorno al no- stro pianeta. Sono immagini che aiutano a prevedere e a monito- rare disastri causati dalla natura e dall’uomo aiutando una più effi- ciente attività di soccorso e di pro- tezione. È accaduto nei terremoti di Haiti, nel disastro di Fukushima, negli incendi delle foreste in varie parti del mondo, nelle alluvioni. Sono le informazioni che ci pro- vengono dallo spazio a darci quoti- dianamente lo stato della condi- zione ambientale della Terra. Pen- siamo ad esempio ai dati che ven- gono forniti dagli istituti di ricerca sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze: in condizioni nor- mali sarebbero solo semplici nu- meri di difficile comprensione per chi non abbia dimestichezza con essi o con la statistica. Le riprese inviateci dai satelliti trasformano questi numeri in realtà visive ren- dendo più fruibile e immediata la visione globale del disastro clima- tico a cui stiamo andando incon- tro. Non solo, ma grazie alle im- magini all’infrarosso dei satelliti è stato possibile trovare falde acqui- fere sotterranee in regioni aride del Sudan, in Kenya e Afghanistan avviando programmi agricoli che oggi sostengono migliaia di fami- glie. La ricerca spaziale è stata determi- nante anche nello sviluppo me- dico: la sterilizzazione delle ca- mere operatorie, la risonanza ma- gnetica, le protesi o la microchi- rurgia per operare piccole parti di organi umani sono tutte tecniche sviluppate grazie all’esplorazione dello spazio. Secondo uno studio della Nasa ( National aeronautics and space administration ), l’implementa- zione tecnologica dei risultati delle ricerche spaziali limitati al solo ente statunitense, dal 2000 ad oggi avrebbe creato direttamente 19mila nuovi posti di lavoro, pro- (continua a pagina 32) © ESA / CNES / Arianespace

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