Missioni Consolata - Novembre 2019

NOVEMBRE 2019 MC 37 col, l’uso di droga, le malattie mentali. A complicare notevolmente le cose vi sono poi le prospettive per il trentennio che abbiamo da- vanti: secondo le proiezioni Onu, nel 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, contro il 55% odierno pari a 4,2 miliardi di persone. Questo signi- fica che «il graduale spostamento della popolazione umana dalle aree rurali a quelle urbane, com- binato con la crescita complessiva della popolazione mondiale po- trebbe aggiungere altri 2,5 mi- liardi di persone alle aree urbane entro il 2050, con circa il 90% di questo aumento concentrato in Asia e Africa» @ . Uno dei falsi miti sugli slum (in- glese per baraccopoli) è l’idea che non sia possibile prevedere quanto cresceranno, spiegava al The Guardian @ nel 2016 William Cobbett, della rete globale per lo I bambini e ragazzi di strada sono un’ulteriore declinazione del fe- nomeno. Nel 2003 Unicef ripor- tava stime secondo cui erano 100 milioni le ragazze e i ragazzi che non avevano raggiunto l’età adulta, privi di protezione o guida da parte di responsabili adulti e per i quali «la strada (nel senso più ampio della parola, comprese le abitazioni o i terreni abbando- nati, ecc.) è diventata dimora abi- tuale e/o fonte di sostenta- mento» (definizione ufficiale Uni- cef) @ . Come si finisce in strada o in una baraccopoli? I motivi per cui ci si trova senza casa o in un contesto abitativo de- gradato sono diversi. Le Nazioni Unite citano fra questi la man- canza di alloggi a prezzi accessibili, speculazioni su case e terreni a fini di investimento, privatizza- zione dei servizi pubblici, ad esempio il trasporto, conflitti et- nici e armati e una rapida quanto mal programmata urbanizzazione. Questi elementi poi si sovrappon- gono e incrociano con altri, come la perdita del lavoro, l’abuso di al- sviluppo sostenibile delle città, Ci- ties Alliance , e la cosa è affrontata in modo inadeguato specialmente in Africa. «Si pensa che le popola- zioni degli slum stiano crescendo principalmente a causa della mi- grazione urbana. Non è così. In tutto il continente, il grosso del- l’aumento di abitanti delle barac- copoli deriva dalla crescita natu- rale della popolazione». Le proie- zioni Onu sul secolo 1950-2050, continua Cobbett, dicono che la popolazione dell’Uganda in un se- colo aumenterà di venti volte, la Tanzania di 18 e la Nigeria di 10,5. Un secondo mito è quello che gli abitanti di una baraccopoli, se po- tessero, sceglierebbero sempre di vivere in un alloggio «vero». In questo caso la risposta è ni : di- pende da quanto bene le autorità competenti pianificano la ricollo- cazione delle persone. Anche nelle situazioni di degrado più grave spesso si formano delle reti MC R • Diritto alla casa | Abitare | Cooperazione | Sviluppo | Baraccopoli | Slum • In basso a sinistra : la periferia di Bogotà in Colombia vista dal quartiere di Caracoli. Notare la distesa di tetti in eternit (ampiamente diffuso in America Latina, mentre in Africa sono più usate le lastre zincate). Qui a sinistra : un vicolo dello slum di Deep Sea, a Nairobi, una baraccopoli distrutta più volte dal fuoco. Qui sotto : la baraccopoli di Kibera a Nairobi, tipicamente attraversata dalla ferrovia. È con- siderato uno degli slum più grandi dell’Africa, se non del mondo. Pagina seguente : un quartiere densamente popolato alla periferia di Sao Paulo in Brasile. #

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