Missioni Consolata - Novembre 2019

MC R Dall’alto in senso orario : fratel Emmanuel Yousaf nel quartiere Joseph Colony di Lahore. | Suor Agnese e le sue consorelle nella libreria di Karachi assieme al cardinal Coutts. Il foglio tenuto da suor Agnese ri- porta la scritta: «Grazie ai benefattori di Aiuto alla chiesa che soffre. Postine di Dio». | Bambini nel quartiere cristiano Issanagrí di Karachi. | Suor Daniela Baronchelli all’in- gresso della libreria. # venivano abbandonati dalle loro famiglie, oppure chiusi in piccole stanze per tutta la vita. Grazie ai suoi continui sforzi, nel 1996 l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarò il Pakistan uno dei primi paesi in Asia ad aver controllato la lebbra. Le au- torità pachistane la nominarono consigliere federale per la lebbra presso il ministero della Sanità nel 1979, e nel 1988 le conces- sero la cittadinanza, un fatto piut- tosto raro, considerando che quasi tutti i missionari stranieri, pur essendo in Pakistan da de- cenni, sono costretti a rinnovare il visto ogni anno e con non po- che difficoltà. Il popolo la ama, come dimostra la cura con cui tantissimi tengono in ordine la sua tomba nel cimi- Come ci racconta suor Agnese Grones, missionaria del bellunese in Pakistan dal 1980, nel 2005 la polizia effettuò un raid nella libre- ria dopo che, dalle colonne del quotidiano nazionale «Nawa-I- Waqt», estremisti locali avevano accusato i cristiani di vendere cd contenenti caricature della morte di Maometto. Alcuni leader mu- sulmani avevano perfino emesso una fatwa, un verdetto di con- danna, contro i filmati e chiesto l’apertura di una causa per bla- sfemia contro le suore. Spesso i talebani fanno circolare dei bi- glietti con la scritta: «Chiudete o morirete». Ma, pur coscienti del pericolo, le missionarie non si danno per vinte. «All’inizio è stato difficile - ci dice suor Agnese -, ma ora è questa casa mia. Anzi quando d’estate torno in Italia, mi rendo conto che non sono più abituata nean- che al freddo delle mie monta- gne». Per sicurezza, le religiose vestono «alla pachistana» con il tipico abito shalwar kameez cele- ste e lo scialle bianco, ma tutti ov- viamente sanno chi sono quando le vedono girare per le diverse basti (le grandi periferie di Kara- chi) per insegnare il catechismo ai bambini e spiegare alle mamme l’importanza di educare i propri figli alla fede. In tutto il Pakistan le Paoline di- stribuiscono catechismi e Bibbie e hanno persino un cineforum iti- nerante grazie al quale proiet- tano ovunque film sulle vite dei santi e altri video per diffondere i valori cristiani. «Siamo coscienti del pericolo, ma è un rischio che tocca tutti i cristiani in Pakistan - ha più volte testimoniato suor Daniela Baronchelli -. Distribuire la Bibbia è una grande gioia per noi che siamo le suore della Bib- bia, le postine di Dio». Marta Petrosillo portavoce di Acs Italia tero di Gora Qabaristan a Karachi, che abbiamo avuto modo di visi- tare. Proprio lì abbiamo incon- trato delle persone che, pur non conoscendola, si recano spesso a pregare di fronte alla sua lapide. «Siamo stati anche al suo fune- rale - ci racconta Hamid, circa una cinquantina d’anni -, è stato emo- zionante, tante persone erano lì per ringraziarla». Suor Ruth ha avuto l’onore dei funerali di stato. Dietro al feretro, durante la camera ardente, uno striscione ri- cordava i 57 anni di servizio per sconfiggere la lebbra e risollevare le sorti degli emarginati del Paki- stan, e riportava la frase: «È diffi- cile dimenticare qualcuno che ti ha donato così tanto». Le postine di Dio Il lavoro dei missionari non ri- guarda ovviamente soltanto l’am- bito umanitario, ma anche la cura pastorale e l’evangelizzazione. Le Figlie di San Paolo sono le uniche a distribuire la Bibbia cattolica nel paese. Abbiamo visitato una delle loro librerie a Karachi. Nella grande metropoli pachistana il bookshop si trova nel caotico quartiere di Saddar. La cattedrale di San Patrizio non è molto di- stante, ma la presenza musul- mana è ovunque. Uomini con abiti e copricapo islamici affol- lano il marciapiede di fronte alla libreria. Le suore, oltre a libri cattolici di dottrina e spiritualità, rosari, cd e dvd su temi cristiani, vendono an- che immagini sacre, cosa che dai musulmani viene considerata un peccato grave. NOVEMBRE2019 MC 35

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