Missioni Consolata - Novembre 2019
• Missionari | Sanità | Educazione | Evangelizzazione • MC R Il ruolo dei missionari I primi missionari giunsero in que- ste terre da Portogallo, Francia e Gran Bretagna, al seguito delle potenze coloniali. La prima chiesa cattolica in Punjab, a Lahore, fu costruita intorno al 1597 dai ge- suiti provenienti dallo stato in- diano di Goa, allora colonia por- toghese. Più tardi, il cristianesimo fu portato principalmente dal- l’impero britannico, alla fine del Settecento e nell’Ottocento. Que- sto è evidente se si guardano i centri urbani fondati dagli inglesi, come la città portuale di Karachi dove si erge la maestosa catte- drale di San Patrizio, una delle chiese più grandi del Pakistan, oppure le chiese di Rawalpindi, dove gli inglesi si stabilirono. Il ruolo dei missionari è stato fon- damentale: molte congregazioni sono all’origine della nascita delle diverse diocesi. I cappuccini hanno dato vita a quella di Lahore, gli Oblati di Maria Imma- colata al vicariato apostolico di Quetta, la Società missionaria di San Giuseppe di Mill Hill alla dio- cesi di Islamabad Rawalpindi. La scuola, tra le altre cose «Sono davvero molto grato e ho profondo rispetto per l’immensa opera compiuta dai missionari europei in Pakistan. Questi reli- giosi hanno giocato un ruolo de- terminante per lo sviluppo della nostra Chiesa», ci dice il cardinale Joseph Coutts, unico porporato del paese. Il viso del cardinale s’illumina ri- cordando i tanti missionari che ha incontrato nel suo cammino, prima di sacerdote e poi di ve- scovo, e che hanno fatto parte della sua vita fin da prima della sua nascita: «I miei genitori sono stati sposati nel 1940 dall’allora parroco della cattedrale di St. Pa- trick, James Cornelius van Milten- burg, un francescano olandese poi divenuto arcivescovo di Kara- chi e in seguito di Hyderabad». Molte delle scuole cattoliche del modo all’educazione dei bambini. Padre Edward è fortemente im- pegnato a salvare dalla schiavitù, attraverso l’istruzione, i figli dei lavoratori delle fornaci di mattoni (vedi MC 8-9/2019 p. 20). In queste fabbriche, intere fami- glie sono costrette a lavorare per pochi euro al mese, spesso allo scopo di restituire debiti contratti con i proprietari della fornace. «Libri, non mattoni», è il motto del religioso che ha aperto ben cinque scuole per questi ragazzi e per altri bimbi orfani o apparte- nenti a famiglie povere. Durante una nostra visita a Lahore, padre Edward ci ha accompagnato in una di esse, poco distante da una fabbrica di mattoni. La struttura è, in realtà, una parte della stessa casa di Solomon Bhatti e di sua moglie Sabbah, che insegnano anche a leggere e a scrivere ai piccoli alunni di età compresa tra i 5 e i 15 anni. «Pensiamo a tutto noi, libri, retta scolastica e divise - ci dice padre Edward -. Se doves- sero affrontare delle spese, le fa- miglie non li manderebbero a scuola. Anzi, in realtà non è sem- pre facile convincere i genitori, perché in molti preferiscono che i figli li aiutino a fabbricare mat- toni». Proprio mentre parla con noi, padre Edward viene infor- mato da uno degli insegnanti che Pakistan sono nate grazie all’o- pera dei missionari. «Oggi le no- stre scuole continuano il lavoro dei primi missionari», afferma il cardinal Coutts notando come nel paese vi siano oltre 300 istituti cattolici. A Karachi ve ne sono 56, di cui tre situati nel compound della cattedrale. E - come ab- biamo potuto osservare di per- sona - non è raro che all’orario di uscita degli studenti, l’auto del porporato debba faticare un bel po’ per entrare dal cancello prin- cipale. L’educazione è essenziale in un paese nel quale l’analfabetismo sfiora in alcune zone l’85%. «Le nostre scuole sono molto apprez- zate, anche dai musulmani, per- ché insegniamo valori come la fratellanza. Nei nostri istituti hanno studiato anche ex presi- denti, così come molti impiegati pubblici, militari, ambasciatori e altri funzionari». «Libri, non mattoni» A Youhanabad, quartiere cri- stiano di Lahore, vive un religioso che incarna la bellezza della chiesa pachistana. È padre Edward Thuraisingham, degli Oblati di Maria Immacolata. È giunto in Pakistan dallo Sri Lanka ormai 40 anni fa. Si è sempre de- dicato ai poveri e in particolar NOVEMBRE2019 MC 33 In basso a sinistra : padre Edward Thuraisingham, Oblato di Maria Immacolata, con i bambini della scuola a Lahore. Qui sopra : bambini in una fornace di mattoni a Lahore. #
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