Missioni Consolata - Novembre 2019
12 MC NOVEMBRE 2019 e notte. Immagini dolorose cui gli abitanti si sono abituati. I pesci, quegli stessi che vengono poi ser- viti nei ristoranti lungo il lago, si ci- bano anche di frammenti di pla- stica. E quella microplastica, dopo essere finita nell’apparato dige- rente dei pesci, è destinata al no- stro, di stomaco. «Secondo me sono buoni lo stesso - continua Jo- seph -, nessuno è mai stato male a mangiare i pesci del lago». Un progetto per salvare l’ambiente Se è vero che le credenze e le tra- dizioni sono difficili da estirpare, è altrettanto vero che è urgente in- tervenire con un piano struttu- rato, per provare a contenere il problema. La strada intrapresa è quella di creare nuove figure pro- fessionali, che vengono chiamate « collector ». È a loro che viene affi- dato il compito di raccogliere le bottiglie di plastica allo scopo di dare origine a un circolo virtuoso di riciclo e recupero. Quelle bottiglie che sarebbero fi- nite ammucchiate al ciglio della strada o nei fiumi e nel lago, fini- scono invece in un impianto fuori città (centro di raccolta, ndr ), dove vengono prima schiacciate e poi imballate. Calcolatrice alla mano, ogni bottiglia pesa indicativa- mente trenta grammi e in un giorno mediamente una tonnel- lata di bottiglie viene indirizzata in un altro centro che si trova nella capitale Addis Abeba. Si tratta di oltre 33mila pezzi. Arrivate in capi- tale, vengono poi trasformate in farina di pet, per rientrare nel ciclo industriale della plastica e pro- durre nuovi oggetti. Insomma, un circolo virtuoso che è davvero in grado di cambiare la vita di tante persone, con ricadute positive anche sull’ambiente. E per chi ne è coinvolto il passo dall’arrancare in mezzo a una di- scarica comunale alla ricerca di qualcosa di vendibile o in qualche modo riciclabile, all’arrivare alla professione di raccoglitore uffi- ciale è relativamente breve. «Ho capito che la plastica è perico- ETIOPIA
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