Missioni Consolata - Novembre 2019
toplastica», ha obiettivi tanto am- biziosi quanto importanti: ripulire l’ambiente partendo proprio dalla plastica, una delle maggiori fonti di inquinamento a livello mondiale e anche locale. Bottiglie nel lago Nel Sud dell’Etiopia, nella zona di Hawassa (anche Auasa, ndr ), città turistica famosa anche per il suo lago, fino a qualche tempo fa si as- sisteva a un fenomeno allarmante. In particolare durante la stagione delle piogge, dalle botole dei ca- nali sotterranei presenti in città (immaginate tombini grandi il doppio di quelli che siamo abituati a vedere in Italia, ma privi di qua- lunque tipo di copertura), si alza- vano vere e proprie montagne di bottiglie di plastica che venivano spinte dall’acqua diretta verso il lago. La penuria di acqua potabile, del resto, unita alla credenza diffi- cile da estirpare secondo cui bere l’acqua potabile del rubinetto, può causare carie ai denti e altre ma- lattie, ha spinto le persone a com- prare acqua in bottiglie. Di pla- stica, appunto. E poco importa, a chi vive ad Hawassa e nei suoi din- torni, che negli ultimi anni sia stata cambiata la fonte dell’acque- dotto e che quindi quell’acqua non sia più una minaccia reale, perché quella paura, quella che i denti possano diventare neri, è ra- dicata più che mai. «Non mi fido - ci racconta un uomo di circa cinquant’anni, Jo- seph, che su richiesta organizza tour turistici per chi vuole visitare l’Etiopia -. Mi hanno detto che hanno cambiato l’acqua, ma io non voglio perdere i miei denti. Mio padre, quando è morto, ne aveva soltanto quattro in bocca. Io morirò con i denti, perché bevo solo l’acqua delle bottigliette». Già, le bottigliette. Quelle stesse che, mancando un sistema di rac- colta e riciclo, peggiorano un qua- dro già di per sé molto critico. Intanto la natura chiede disperata- mente aiuto: gli ippopotami si ri- trovano loro malgrado a nuotare nel lago di Hawassa, uno degli an- goli più suggestivi della zona, schi- vando bottiglie di plastica, giorno NOVEMBRE 2019 MC 11 recente quanto incontrollato svi- luppo economico. I numeri raccontano di una cre- scita vertiginosa dell’impiego del Pet, il polietilene tereftalato (uti- lizzato per le bottiglie di plastica, ndr ): dal 2001 al 2010 si è regi- strato un aumento di bottiglie in plastica da un milione e duecento- mila a qualcosa come 21 milioni. E le previsioni sono ancora più cata- strofiche: dicono che si potrebbe arrivare, già alla fine del prossimo anno, a centinaia di milioni di bot- tigliette in distribuzione. La soluzione? Il riciclo pare essere l’unica strada percorribile, anche se le difficoltà non mancano. Ci prova una Ong torinese che da quasi quarant’anni è impegnata a trecentosessanta gradi nella difesa dei diritti dei bambini, il Cifa, che proprio in Etiopia sta portando avanti un progetto cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Coope- razione allo Sviluppo (Aics) e, tra gli altri, dalla fondazione Otb ( Only the brave , solo i coraggiosi). Nome omen, insomma, perché il pro- getto, che si chiama «100percen- MC A • Ambiente | Plastica | Riciclo | Lavoro • A sinistra : ippopotami nel lago Hawassa, con l’immancabile bottiglia di plastica. Qui : alcuni giovani raccoglitori informali di plastica, navigano sulle acque del lago Hawassa utilizzando zattere rudimentali. #
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